Non si applica l'art. 30 della  L. 724/1994 che obbliga il contribuente fornire prova contraria idonea a vincere la presunzione di maggior reddito su cui è fondato un accertamento sintetico (basato sul cd. "redditometro"),  in presenza di elementi di carattere oggettivo che hanno reso impossibile il conseguimento dei ricavi e del reddito presunto.

Commissione Tributaria Provinciale Pistoia, sez. I, sentenza 18/04/2011, n. 66

L'<a href="decodeurn?urn=urn:doctrib::DL:2008-12-30;207_art23-com1bis">art. 23, comma 1 bis, del d.l. 30.12.2008, n. 207</a>, recita: "Ai sensi e per gli effetti dell'<a href="decodeurn?urn=urn:doctrib::L:2000-07-27;212_art1-com2">art. 1, comma 2, della legge 27.7.2000, n. 212</a>, l'<a href="decodeurn?urn=urn:doctrib::DLG:1992-12-30;504_art2-com1-leta">art. 2, comma 1, lettera a), d.lgs. 30.12.1992, n. 504</a>, deve intendersi nel senso che non si considerano fabbricati le unità immobiliari, anche iscritte o iscrivibili nel catasto fabbricati, per le quali ricorrono i requisiti di ruralità di cui all'<a href="decodeurn?urn=urn:doctrib::DL:1993-12-30;557_art9">art. 9 del d.l. 30.12.1993, n. 557</a>, convertito, con modificazioni, dalla <a href="decodeurn?urn=urn:doctrib::L:1994-02-26;133">legge 26.2.1994, n. 133</a>, e successive modificazioni". Tale norma interpretativa agisce sul presupposto d'imposta e sul concetto di "fabbricato" ai fini dell'imposizione Ici, escludendolo per gli immobili che possiedano caratteristiche di ruralità, indipendentemente dalla loro iscrizione in catasto.  Ne consegue che il giudice tributario deve ritenersi abilitato ad accertare direttamente la ruralità del fabbricato ai fini della assoggettabilità all'Ici (in senso contrario l'orientamento espresso dalla Suprema Corte di Cassazione, Sezioni Unite, con sentenza 21.08.2009, n. 18565).

Commissione Tributaria Provinciale Pistoia, sez. II, sentenza 22/03/2010, n. 83

L'<a href="decodeurn?urn=urn:doctrib::DPR:1973-09-29;600_art40">art. 40 del d.P.R. 29.9.1973, n. 600</a>, dispone l'unitarietà dell'accertamento in rettifica del reddito delle società e delle associazioni di cui all'<a href="decodeurn?urn=urn:doctrib::DPR:1986-12-22;917_art5">art. 5 del d.P.R. 22.12.1986, n. 917</a>, con la conseguente automatica imputazione dei redditi a ciascun socio in proporzione alle quote di partecipazione agli utili. Pertanto la <a href="decodeurn?urn=urn:doctrib:CAS:SEN:2008-06-04;14815">S.C., a Sezioni Unite, con la sentenza 04.06.2008, n. 14815</a>, considerata l'unitarietà dell'atto di accertamento ed il fatto che l'attività di accertamento non può essere disgiunta da quella relativa ai soci, ravvisa, nell'eventuale contenzioso tributario una precisa fattispecie di litisconsorzio necessario ed originario riferibile all'<a href="decodeurn?urn=urn:doctrib::DLG:1992-12-31;546_art14">art. 14 del d.lgs. 31.12.1992, n. 546</a> e rilevabile d'ufficio. Con la stessa sentenza la Suprema Corte detta le regole alle quali il giudice dovrà attenersi quando ricorra l'ipotesi del litisconsorzio necessario ed originario, stabilendo che se tutte le parti hanno proposto autonomamente ricorso dinanzi alla stessa Commissione, il giudice deve disporre la riunione, altrimenti la riunione va disposta dinanzi al giudice preventivamente adito.

Commissione Tributaria Provinciale Pistoia, sez. II, sentenza 16/02/2010, n. 54

Con la  costituzione  del  diritto  di  superficie  si  determina a favore del titolare il  sorgere  di  un  diritto reale ex art. 952, CC, e quindi la piena disponibilita' del   bene,   a   nulla   rilevando   la   circostanza  che  la costituzione sia  a  tempo determinato. E' quindi applicabile l'art. 30, comma 3, lett.  c),  DPR  26.10.1972, n.  633, con correlato diritto al rimborso del maturato credito  Iva  a  tale  titolo, cioe' la costituzione, con l'acquisto, della proprieta'  superficiaria,  ancorche'  la  norma si riferisca al diverso presupposto dell'acquisto e la piena titolarita' giuridica del bene.

Commissione Tributaria Provinciale Pistoia, sez. I, sentenza 06/11/2008, n. 92

Fermo restando   che   la   sospensione   del   pagamento   (il   c.d.  "fermo amministrativo") di  somme  dovute  da  una Amministrazione dello Stato quanto al creditore  nei  cui  confronti  la  stessa  Amministrazione,  in ragione di ragionevole fondatezza,  sia  creditrice  "a qualsiasi titolo" (la sospensione del pagamento  rappresentando  una  misura  cautelare  quale  espressione  del potere di  autotutela  della  P.A. nella fase amministrativa dell'accertamento e riscossione  dei  crediti),  pur  tuttavia  la misura cautelare in questione non potra'  essere  adottata  quando  la pretesa creditoria si sia trasformata in un  credito  della  P.A.  certo.  liquido  ed esigibile perche' in tal caso opera la compensazione legale quale causa di estinzione della obbligazione.

Comm. Trib. Prov. Pistoia

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