L'appello è da ritenersi inammissibile se, pur in presenza di numerose censure e argomentazioni a sostegno delle pretese, nulla si deduce in ordine ai motivi che hanno formato il giudicato dei Giudici Provinciali. Tale giudizio trova sostegno nella seguente sentenza: "La cognizione del giudice d'appello resta circoscritta alle questioni dedotte dall'appellante attraverso specifici motivi, tramite l'illustrazione di argomentazioni che si contrappongono a quelle svolte nella sentenza impugnata e siano idonee ad incrinare il fondamento logico-giuridico delle prime, sicché non è sufficiente che l'atto d'appello consenta di individuare le statuizioni concretamente impugnate, ma è, altresì, necessario che le ragioni sulle quali si fonda il gravame siano esposte con sufficiente grado di specificità e possano essere correlate con la motivazione della pronuncia gravata (Cass. Civ. Sez. 1^, 16 2018, n. 30.913)".

Commissione Tributaria Regionale Piemonte, sez. I, sentenza 14/09/2022, n. 864

"L'imposta non è dovuta per le insegne dell'esercizio di attività commerciali e di produzione di beni e servizi che contraddistinguono la sede ove si svolge l'attività cui si riferiscono, di superficie complessiva fino a 5 mq." (art. 17 D.Lgs. 507/93). La legge 75 del 24 /4/2002 ha definitivamente chiarito, in ordine ai dubbi interpretativi circa l'art. 17, comma 1 bis, D.Lgs. 507/93, che la tassazione per le insegne di esercizio non avviene con la franchigia. Nella norma infatti si legge che "per le insegne di esercizio di superficie complessiva superiore ai 5 mq. l'importo del canone è dovuto per l'intera superficie." La C.M. n. 3/DPF del 5 giugno 2002 ha chiarito il concetto affermando che "diverso è il caso in cui una delle 2 insegne abbia superficie di 3 mq. e l'altra di 4 mq. In tale ipotesi, infatti, essendo la superficie complessiva delle insegne pari a 7 mq. e quindi superiore ai 5 mq. stabiliti dalla legge, non sussiste alcuna esenzione".

Commissione Tributaria Regionale Piemonte, sez. I, sentenza 14/09/2022, n. 865

È affetta da nullità ex <a href="decodeurn?urn=urn:doctrib::DL:2020;137_art27">art. 27 Decreto Legge n. 137/2020</a> la sentenza assunta "allo stato degli atti" senza udienza pubblica per impossibilità di collegamento da remoto in presenza di reiterata richiesta di udienza pubblica e senza aver disposto trattazione scritta.

Commissione Tributaria Regionale Piemonte, sez. I, sentenza 25/08/2022, n. 852

Un dato certo, oggettivo e non contestabile inerente il numero di certificazioni rilasciate da un medico per il rinnovo patenti e porto d'armi, così come risultante dall'interrogazione degli elenchi del Ministero Infrastrutture e Trasporti, non può far presupporre, in assenza di documentazione, ipotesi di sostituzione/furto di identità digitale, né cessione a terzi di credenziali. Anche l'assenza in talune righe dell'indirizzo IP e la mancata possibilità di individuare l'indirizzo IP dal quale il medico si è collegato per inviare le attestazioni mediche con la propria identità digitale, non costituiscono prova nè diretta, né indiretta della mancata riferibilità dell'attestazione inviata digitalmente dal medico stesso. Parimenti, la denuncia presentata dal professionista post accertamento è da ritenersi ininfluente, in quanto nulla è stato poi dedotto e documentato. Rileva inoltre l'omessa documentazione, ex art. 2967 cc, di quante visite siano riferibili al personale appartenente alla Polizia di Stato, e quindi rese a titolo gratuito, potendo solo ipotizzare che sia minima la percentuale del dato complessivo riferibile al citato personale.

Commissione Tributaria Regionale Piemonte, sez. II, sentenza 25/07/2022, n. 808

- La mancata presentazione della dichiarazione ad opera di un professionista incaricato è interpretabile come dimenticanza qualora non sussistano motivi particolari che possano far supporre altre motivazioni. Anche l'entità e il diritto di portare in deduzione i contributi INPS e le spese mediche effettivamente sostenute, così come il credito IRPEF, non sono contestabili qualora il saldo delle imposte dovute sia puntualmente assolto. La modesta portata della lite è in linea con il dettato del legislatore che ha previsto obbligatori i tentativi deflattivi del contenzioso ed è indubbio che, rispetto al rigore formale, possono far premio i principi di buona fede e collaborazione tra le parti.

Comm. Trib. Reg. per il Piemonte

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