Corte d'Appello Palermo, sentenza 04/12/2024, n. 987
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Testo completo
Repubblica Italiana IN NOME DEL POPOLO ITALIANO La Corte di Appello di Palermo, sezione controversie di lavoro, previdenza ed assistenza, composta dai signori magistrati:
1) dott. Maria G. Di Marco Presidente
2) dott. Caterina Greco Consigliere
3) dott. Claudio Antonelli Consigliere relatore riunita in camera di consiglio, ha pronunciato la seguente SENTENZA nella causa civile iscritta al n.392 R.G.A. 2022, promossa in grado di appello D A
rappresentata e difesa dall'avvocato Manlio Di Parte_1
Miceli.
- Appellante - C O N T R O
nella qualità di erede dell'avvocato , CP_1 Persona_1 rappresentata e difesa dall'avvocato Tullio Fortuna.
- Appellata -
e rappresentati e difesi Controparte_2 Controparte_3 dall'avvocato Anna La Corte.
- Appellati -
e Controparte_4 Controparte_5
- Appellati contumaci - Oggetto: retribuzione.
All'udienza del 28/11/2024 i procuratori delle parti hanno concluso riportandosi ai rispettivi atti difensivi. FATTO Con ricorso depositato il 10 maggio 2017 chiese la Parte_1 condanna di quale erede di , al pagamento della CP_1 Persona_1 somma (a lordo delle ritenute di legge) di € 167.171,51 a titolo differenze retributive e TFR (già rivalutato fino al 31 dicembre 2015), oltre l'indennità sostitutiva di permessi e ferie non godute, nonché alla regolarizzazione contributiva del rapporto
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di lavoro intercorso con il defunto avv. ovvero, in caso di prescrizione dei Per_1 contributi, alla costituzione della rendita vitalizia prevista dall'art. 13, L. 1338/1962 ovvero, in ulteriore subordine, al risarcimento del danno ex art. 2116 c.c. conseguente all'omessa regolarizzazione. A sostegno delle superiori pretese la ricorrente dedusse di aver lavorato alle dipendenze dell'avv. dal 22 febbraio 2005 al 31 dicembre Per_1
2015, svolgendo mansioni di segretaria inquadrabili al III livello del CCNL dipendenti studi professionali. Con la memoria di costituzione depositata il 31 ottobre 2019 CP_1 nella qualità di erede d , chiese il rigetto del ricorso, negando Persona_1
l'esistenza del rapporto di lavoro dedotto da controparte;
in subordine, chiese che, rispetto a qualsiasi credito eventualmente riconosciuto in capo alla , fosse Parte_1 accertata la legittimazione passiva di ovvero, in subordine e in via Controparte_2 solidale, di e (all'uopo chiamati Controparte_6 Controparte_3 Controparte_5 in “garanzia”). Resistettero in giudizio e Controparte_6 Controparte_2 Controparte_3 chiedendo il rigetto delle domande formulate nei loro confronti dalla CP_1 contestandone la fondatezza.
rimase contumace. Controparte_5
Con sentenza n.3704/2021, pubblicata l'8.10.2021, il Tribunale di Palermo rigetto il ricorso per assenza di prova in ordine ai presupposti giustificativi dell'istanza condannatoria. Avverso la predetta sentenza, con ricorso depositato il 6/04/2022, ha proposto appello affidando il gravame a due articolati Parte_1 motivi. Hanno resistito all'appello e . CP_1 Controparte_2 Controparte_3
Nessuno si è costituito per e . Controparte_4 Controparte_5
All'udienza del 28/11/2024, sulle conclusioni delle parti di cui ai rispettivi atti difensivi, la causa è stata decisa come da dispositivo. MOTIVI In via del tutto pregiudiziale, verificata la
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