Corte d'Appello Roma, sentenza 09/04/2024, n. 2517

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Sul provvedimento

Citazione :
Corte d'Appello Roma, sentenza 09/04/2024, n. 2517
Giurisdizione : Corte d'Appello Roma
Numero : 2517
Data del deposito : 9 aprile 2024

Testo completo


REPUBBLICA ITAIANA
IN NOME DEL POPOLO ITAIANO
LA CORTE D'APPELLO DI ROMA
SEZIONE SESTA CIVILE così composta: dott.ssa Giulia Spadaro Presidente rel. dott.ssa Domenica Capezzera Consigliere dott. Luca Ponzillo Consigliere all'esito della camera di consiglio, all'udienza del giorno 9.4.2024 ha pronunciato, ai sensi dell'art.
281-sexies c.p.c.
, la seguente
SENTENZA definitiva nella causa civile in grado d'appello iscritta al numero 3209 del ruolo generale degli affari contenziosi dell'anno 2019, vertente
TRA
FA ET (c.f. [...]), rappresentato da se stesso e dall'avv. Ulisse
Correa (cf. [...]), con domicilio eletto presso lo studio di quest'ultimo sito in
OM, di Via Villa Sacchetti n. 9
- APPELLANTE
- E
LA LIBYAN INVESTMENT AUTHORITY L.I.A. (c.f. [...]), elettivamente domiciliata, in Milano, C.so Matteotti n. 3, presso lo studio degli Avv.ti AB Vismara (c.f.
[...]) e Edoardo Zucchelli (c.f. [...]), che la rappresentano e difendono giusta procura in atti
- APPELLATA E APPELLANTE INCIDENTALE
E
DL PIPER STUDIO LEGALE TRIBUTARIO ASSOCIATO (P.Iva 12315050158), rappresentata e difesa giusta procura in atti dall'avv. Alessandro Lanzi del Foro di Avezzano (C.f.
[...]) ed elettivamente domiciliata presso lo studio di quest'ultimo in OM, Via dei Due Macelli, 66
APPELLATA E APPELLANTE INCIDENTALE
RAGIONI DI FATTO E DI DIRITTO DELLA DECISIONE
1
§ 1. — Con ricorso ex art. 702 bis c.p.c. l'Avv. UC adiva il Tribunale di OM, convenendo in giudizio la AN Investment AU chiedendo il pagamento del compenso per
l'attività difensiva e stragiudiziale dello stesso espletata in suo favore.
Nel giudizio di primo grado è intervenuta ad opponendum DL mentre nel corso del giudizio si è costituita Libian Investment AU inizialmente contumace. Si costituiva inoltre l'Ambasciata di
Libia eccependo il proprio difetto di legittimazione passiva.
Il Tribunale di OM con sentenza n. 21700/2018, pubblicata in data 12.11.2018 ha così deciso:
“dichiara il difetto di legittimazione passiva dell'ambasciata di Libia in Italia;
liquida il compenso per le prestazioni stragiudiziali dedotte in giudizio in euro 42.224,00 oltre Iva e Cpa e rimborso delle spese generali e per l'effetto condanna Lybian Investment Authotirity al pagamento della somma di euro 42.224,00 oltre IVA, cpa e rimborso spese generali nonché interessi moratori ex D.lgs 231/2002 dal deposito della sentenza al saldo effettivo;
rigetta le altre domande proposte da parte attrice;
dichiara l'inammissibilità della domanda di manleva proposta da Lybian Investment AU nei confronti di DL IP Studio Legale Tributario Associato;
condanna Lybian Investment AU al rimborso delle spese di lite sostenute da parte attrice che, compensate in ragione di nove decimi, vengono liquidate in euro 1.340,00 oltre Iva, Cpa e rimborso spese generali;
compensa integralmente le spese di lite tra le parti”.
Avverso tale sentenza proponeva appello il UC formulando le seguenti conclusioni: “Voglia
l'Ecc. ma Corte di Appello adita, disattesa ogni contraria istanza ed eccezione, accogliere il presente appello e, per l'effetto, in riforma della impugnata sentenza, nei limiti di cui in motivazione: I. in via principale: accertare e dichiarare che il compenso spettante all'Avv. UC ammonta sulla scorta di quanto pattuito con IA a un importo pari ad almeno 6 milioni di euro detratte le somme già incassate, per un totale di € 5.531.000 oltre interessi di mora ex D.Lgs n. 231/2002 dalla data di conclusione del mandato (novembre 2021) o, subordinatamente, dal 17 luglio 2012 e oneri accessori;

II. in via subordinata e salvo gravame: accertare e dichiarare che il compenso spettante all'Avv.
UC, ove non si ritenga essere intervenuto un accordo spettante sull'entità del medesimo, sulla base del D.M. n. 127/04 ammonta ad un importo non inferiore alla somma di€ 5.056.846,50 oltre
CAP (e IVA se dovuta), oltre le spese generali forfettarie e le maggiorazioni applicabili come da tariffa professionale, ovvero alla maggior somma liquidabile in applicazione dei valori medi o massimi previsti dalla medesima;
III. In via ulteriormente subordinata, e salvo gravame, qualora si ritenesse applicabile il D. M. 55/2014: a) liquidare il compenso dovuto per l'attività giudiziale in un importo non inferiore a € 4.101.100,00, in via gradata a € 1.886.280,00 (€ 943.140,00 x 2);
b) liquidare il compenso per l'attività stragiudiziale in un importo di almeno complessivi €
1.363.404,00;
oltre spese generali e oneri di legge salva la maggiore somma ritenuta di giustizia. IV.
2
In ogni caso, condannare IA al pagamento delle somme dovute in accoglimento delle domande sopra indicate, così come gradatamente formulate, con oneri di legge, spese, interessi moratori di legge ex D.lgs n. 231/02 dalle date indicate e rivalutazione monetaria fino all'effettivo soddisfo”.
La AN Investment AU (di seguito anche solo L.I.A), si costituiva in giudizio proponendo appello incidentale e formulando le seguenti conclusioni: “1.rigettare integralmente l'appello avversario in quanto infondato in fatto e in diritto, anche per le ragioni di cui in parte motiva;

2. in via incidentale, riformare la Sentenza impugnata e, per l'effetto, accertare e dichiarare (i) che il valore della controversia oggetto della prestazione professionale svolta dall'Avv. UC è di valore indeterminabile, con conseguente rideterminazione del compenso eventualmente spettante a quest'ultimo sulla base di tale scaglione;
(ii) che l'importo pari a Euro 42.224,00, oltre accessori di legge, liquidato a titolo di asserite prestazioni stragiudiziali svolte dall'Avv. UC deve intendersi già corrisposto dalla IA. Pertanto, accertare e dichiarare che nulla è dovuto da IA all'Avv.
UC.

3. In ogni caso, con vittoria di spese e compensi ex DM 55/2014, oltre accessori di legge, di entrambi
i gradi di giudizio, e rigetto delle domande avversarie”
La DL IP Studio Legale Tributario Associato si costituiva proponendo appello incidentale e formulando le seguenti conclusioni: “1) IN VIA PRINCIPALE, accogliere per i motivi tutti dedotti in narrativa il proposto appello incidentale e, per l'effetto, dichiarare come non apposto e/o illegittimo
e/o disporre la cancellazione del capo 49 della Sentenza”.
All'odierna udienza i difensori delle parti hanno precisato le conclusioni, riportandosi ai rispettivi scritti, e hanno discusso oralmente la causa.
§ 2. — In primo luogo, dato atto che l'appello non è stato notificato all'Ambasciata della Libia in Italia, non viene in rilievo una ipotesi di cause inscindibili, pertanto non è necessaria la notifica ex art. 331 c.p.c.. Inoltre sono già decorsi i termini per la notificazione ex art. 332 c.p.c..
§ 3. — Appello principale del UC è articolato in sei motivi.
Con il primo motivo la sentenza è censurata per quanto attiene alla ritenuta assenza di accordi sul compenso tra il UC e la IA.
Con il secondo motivo d'appello, proposto in via subordinata, la sentenza è censurata per quanto attiene all'applicazione delle tariffe penali e del DM 55/2014.
Con il terzo motivo d'appello, proposto in via ulteriormente subordinata, la sentenza è censurata per quanto attiene all'applicazione delle tariffe di cui al DM 55/2014 (o DM 127/2004) per i procedimenti cautelari.
Con il quarto motivo d'appello, proposto in via ulteriormente subordinata, la sentenza è censurata per quanto attiene alla quantificazione del compenso ai sensi del DM 55/2014.
3
Con il quinto motivo d'appello, proposto in via ulteriormente subordinata, la sentenza è censurata relativamente alla quantificazione del compenso per l'attività stragiudiziale.
§ 4. — L'appello incidentale della IA è articolato in due motivi.
Con il primo motivo IA contesta la determinazione del valore in relazione all'attività giudiziale.
Con il secondo motivo IA censura la sentenza di primo grado per non aver considerato che la somma di € 144.000,00 è stata pagata da DL in relazione al contenzioso per cui è causa, come riconosciuto dall'appellante.
§ 5. — L'appello incidentale della DL è articolato in un unico motivo d'appello con cui ha chiesto “dichiarare come non apposto e/o illegittimo e/o disporre la cancellazione del capo 49 della
Sentenza”
§ 6. — Innanzitutto va esaminato il primo motivo d'appello principale, attenendo ad una questione di carattere generale relativa alla sussistenza di un accordo sul compenso. Verranno poi esaminati i motivi di appello principale e incidentali attinenti prima all'attività giudiziale e quindi a quella stragiudiziale.
§ 7. — Con il primo motivo d'appello la sentenza è censurata per quanto attiene alla ritenuta assenza di accordi sul compenso tra UC e IA.
La sentenza è motivata come segue: “Nel merito, incombeva alla parte attrice l'onere di provare
l'effettiva sussistenza dei fatti costitutivi posti a fondamento della pretesa azionata. Ossia l'effettivo conferimento, da parte di IA, di un incarico professionale con riferimento a tutte le attività giudiziali extragiudiziali dedotte in giudizio.
24. Sul punto si condivide e si richiama in questa sede costante orientamento della giurisprudenza di legittimità secondo il quale in tema di attività professionale svolta da avvocati, mentre la procura
"ad litem" è un negozio unilaterale col quale il difensore viene investito del potere di rappresentare la parte in giudizio, il contratto di patrocinio è un negozio bilaterale col quale il professionista viene incaricato di svolgere la sua opera secondo lo schema del mandato (per tutte, Cass. 18.450/2014).
25. Contrariamente a quanto dedotto da DL ritiene il giudice che dalla documentazione prodotta in giudizio possa ritenersi provata l'effettivo conferimento di incarico professionale da IA a parte attrice, e dunque la sussistenza di un contratto di patrocinio che legittima il secondo a pretendere il pagamento del compenso professionale nei confronti della prima, quantomeno con riferimento alle prestazioni giudiziali.
26. A questo proposito appare anzitutto opportuno procedere una ricostruzione cronologica dei fatti di causa.
4
27. A seguito
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