Gianfranco Pepe, con cui elett.te domicilia presso la sede dell'Avvocatura Inps in Napoli, via De Gasperi n.55. appellato SVOLGIMENTO DEL PROCESSO <hr/> 1.Con ricorso depositato in via telematica presso questa Corte in data 14/7/2022, gli appellanti indicati in epigrafe hanno impugnato la sentenza del Tribunale di Napoli, in funzione di giudice del lavoro, n.495 del 1/2/2022, che aveva rigettato la loro domanda del seguente tenore: “Accertare e dichiarare il diritto degli odierni ricorrenti, ad ottenere il pagamento dall'Istituto Nazionale di Previdenza Sociale - NP dell'indennità di cui all'art. 29 D.L. 18/2020 convertito in Legge n. 27/2020, relativamente al mese di marzo 2020 per unimporto di Euro 600,00 o per la differente somma maggiore o minore che si riterrà di giustizia, l'indennità per il mese di aprile 2020 di cui all'<a data-article-id="LR4A800CAA3CCDF7846EC7" data-article-version-id="a810ff38-f21d-567c-9e00-5d7b815aaa1b::LR4A800CAA3CCDF7846EC7::2020-07-18" href="/norms/laws/itatextm3nlfxb7ymcaehe/articles/itaartkd624qqh1irlq?version=a810ff38-f21d-567c-9e00-5d7b815aaa1b::LR4A800CAA3CCDF7846EC7::2020-07-18">art. 84 del D.L. 34/2020</a> (in corso di conversione) per un importo di Euro 600,00 o per la differente somma maggiore o minore che si riterrà di giustizia, nonché l'indennità per il mese di maggio 2020 di cui all'<a data-article-id="LR4A800CAA3CCDF7846EC7" data-article-version-id="a810ff38-f21d-567c-9e00-5d7b815aaa1b::LR4A800CAA3CCDF7846EC7::2020-07-18" href="/norms/laws/itatextm3nlfxb7ymcaehe/articles/itaartkd624qqh1irlq?version=a810ff38-f21d-567c-9e00-5d7b815aaa1b::LR4A800CAA3CCDF7846EC7::2020-07-18">art. 84 del D.L. 34/2020</a> (in corso di conversione) per un importo di Euro 1.000,00 o per la differente somma maggiore o minore che si riterrà di giustizia; - per l'effetto condannare NP … al pagamento in favore di ciascun ricorrente della somma di Euro 2.200,00 o di quella somma maggiore o minore che si riterrà di giustizia, anche in via equitativa, <a data-article-id="LRF336D2A58766A37928CC" data-article-version-id="873a1a24-05e8-577d-871a-cf49c5021c85::LRF336D2A58766A37928CC::1973-09-13" href="/norms/codes/itatextvmafbz6e29423q/articles/itaartk7d52vijhzahiym?version=873a1a24-05e8-577d-871a-cf49c5021c85::LRF336D2A58766A37928CC::1973-09-13">ex art. 432 c.p.c.</a>; il tutto oltre interessi e rivalutazione sino al soddisfo”. 2. Gli appellanti hanno ribadito di essere stati assunti- sulla base dei contratti di lavoro a tempo determinato prodotti in atti- dalla società Umbertino 1952 s.r.l.s che, in data 2 aprile 2019, aveva stipulato con la società LI Resort & SPA S.r.l. un contratto di appalto per la fornitura di una serie di servizi presso il parco termale gestito da quest'ultima e denominato “Parco LI” per il periodo dal 19/04/2019 al 20/10/2019. La società Umbertino 1952 s.r.l.s si era, quindi, impegnata ad erogare i servizi di cui al contratto di appalto per una società, e cioè la LI Resort & SPA , che esercita attività stagionale (attività turistica, ricettiva, termale all'interno del parco termale) tra aprile ed ottobre di ogni anno. Dunque la natura stagionale dei contratti di lavoro stipulati con la società Umbertino1952 s.r.l.s poteva desumersi sia dalla circostanza che l'attività oggetto dei contratti doveva svolgersi solo nel periodo estivo, <hr/> sia dall'avere tutti essi appellanti beneficiato dell'indennità NASPI relativamente al periodo invernale degli anni 2016-2017-2018-2019. 3.Hanno lamentato la violazione e/o falsa applicazione degli <a data-article-id="LR293487D946006666F4C1" data-article-version-id="873a1a24-05e8-577d-871a-cf49c5021c85::LR293487D946006666F4C1::2009-07-01" href="/norms/codes/itatextvmafbz6e29423q/articles/itaarti0awwsrdoslh4s4?version=873a1a24-05e8-577d-871a-cf49c5021c85::LR293487D946006666F4C1::2009-07-01">artt. 115</a> e <a data-article-id="LR35B2AEE562E611F8A9D9" data-article-version-id="873a1a24-05e8-577d-871a-cf49c5021c85::LR35B2AEE562E611F8A9D9::1940-10-28" href="/norms/codes/itatextvmafbz6e29423q/articles/itaartn0c0jyamir9ljd?version=873a1a24-05e8-577d-871a-cf49c5021c85::LR35B2AEE562E611F8A9D9::1940-10-28">116 c.p.c.</a> per avere il primo giudice omesso qualsiasi pronuncia sulla richiesta di ammissione di prova testimoniale da essi avanzata nel ricorso introduttivo e reiterata nel corso del giudizio in ordine a circostanze che avrebbero pacificamente chiarito la natura del rapporto di lavoro instaurato dai lavoratori ed il tipo di attività svolta presso il Parco Termale LI. 4.Hanno lamentato la violazione e/o falsa applicazione dell'<a data-article-id="LR2EC0F550C3A0305A46AC" data-article-version-id="873a1a24-05e8-577d-871a-cf49c5021c85::LR2EC0F550C3A0305A46AC::1973-09-13" href="/norms/codes/itatextvmafbz6e29423q/articles/itaartw1jct3nhec96jd2?version=873a1a24-05e8-577d-871a-cf49c5021c85::LR2EC0F550C3A0305A46AC::1973-09-13">art. 416 c.p.c.</a> per il mancato stralcio della documentazione tardivamente depositata dall'Inps, con conseguente decadenza dalla possibilità di produrre documenti e proporre istanze istruttorie. 5.Hanno lamentato la violazione dell'art.29 DL n.18 del 2020 e dell'<a data-article-id="LR4A800CAA3CCDF7846EC7" data-article-version-id="a810ff38-f21d-567c-9e00-5d7b815aaa1b::LR4A800CAA3CCDF7846EC7::2020-07-18" href="/norms/laws/itatextm3nlfxb7ymcaehe/articles/itaartkd624qqh1irlq?version=a810ff38-f21d-567c-9e00-5d7b815aaa1b::LR4A800CAA3CCDF7846EC7::2020-07-18">art.84 del DL n. 34/2020</a>, avendo il giudice di prime cure operato una errata applicazione sia della disciplina relativa all'erogazione dell'indennità COVID-19 - ritendendo che gli odierni ricorrenti non avessero fornito alcuna prova in ordine alla stagionalità del rapporto di lavoro svolto - sia delle norme sull'interpretazione del contratto, come codicisticamente fissate dagli <a data-article-id="LRB24A65134C36B99C309E" data-article-version-id="303cb8f5-7409-5ae9-92ef-57c7a47561e9::LRB24A65134C36B99C309E::1942-04-04" href="/norms/codes/itatextxiy5esgw507cfi/articles/itaartreyakyqgunn11w?version=303cb8f5-7409-5ae9-92ef-57c7a47561e9::LRB24A65134C36B99C309E::1942-04-04">artt. 1353</a>, 1362 e <a data-article-id="LRA86AA5883977628EBDD5" data-article-version-id="303cb8f5-7409-5ae9-92ef-57c7a47561e9::LRA86AA5883977628EBDD5::1942-04-04" href="/norms/codes/itatextxiy5esgw507cfi/articles/itaartr8rhancg0cmhzx?version=303cb8f5-7409-5ae9-92ef-57c7a47561e9::LRA86AA5883977628EBDD5::1942-04-04">1363 del Codice Civile</a>, addivenendo ad un'errata qualificazione del rapporto di lavoro svolto da essi appellanti nel periodo di riferimento. Hanno sostenuto di essere in possesso di entrambi i requisiti richiesti dalla legge per il riconoscimento dell'indennità, e cioè: 1) cessazione involontaria del rapporto di lavoro nel periodo 1° gennaio 2019 - 17 marzo 2020, 2) aver svolto attività di lavoro stagionale nel settore del turismo e degli stabilimenti termali. Pertanto gli appellanti hanno concluso chiedendo, in riforma della sentenza impugnata , l'accoglimento della domanda proposta nel ricorso introduttivo del giudizio, con vittoria di spese. <hr/> 6.L'Inps si è costituito in giudizio ed ha contestato, sulla base di varie argomentazioni, la fondatezza del gravame, di cui ha chiesto il rigetto, con vittoria di spese . 7.All'odierna udienza di discussione, su richiesta dei procuratori delle parti , la Corte ha deciso la causa come da separato dispositivo. MOTIVI DELLA DECISIONE 8.L'appello è infondato e non può pertanto trovare accoglimento . 9. La Corte condivide pienamente le argomentazioni sulla cui base il giudice di prime cure ha escluso che l'indennità Covid prevista dall'art.29 DL n. 18/2020 per il mese di marzo 2020 e dall'<a data-article-id="LR4A800CAA3CCDF7846EC7" data-article-version-id="a810ff38-f21d-567c-9e00-5d7b815aaa1b::LR4A800CAA3CCDF7846EC7::2020-07-18" href="/norms/laws/itatextm3nlfxb7ymcaehe/articles/itaartkd624qqh1irlq?version=a810ff38-f21d-567c-9e00-5d7b815aaa1b::LR4A800CAA3CCDF7846EC7::2020-07-18">art 84 del DL n. 34/2020</a> per i mesi di aprile e maggio 2020 spetti agli odierni appellanti, che non sono stati dipendenti con contratto a termine di imprese del settore turismo e stabilimenti balneari, ma hanno svolto attività lavorativa in virtù di contratti stipulati con una società appaltatrice di servizi. 10.L'art 29 del DL n.18 del 2020 ha previsto che: “Ai lavoratori dipendenti stagionali del settore turismo e degli stabilimenti termali che hanno cessato involontariamente il rapporto di lavoro nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2019 e la data di entrata in vigore della presente disposizione, non titolari di pensione e non titolari di rapporto di lavoro dipendente alla data di entrata in vigore della presente disposizione, e' riconosciuta un'indennita' per il mese di marzo pari a 600 euro”. Nel contesto della nota emergenza epidemiologica da Covid-19, la norma ha quindi introdotto una misura di sostegno al reddito per i lavoratori che si vedevano privati dei mezzi di sostentamento in conseguenza dell'epidemia, purchè gli stessi non fossero titolari di trattamenti pensionistici ovvero di altri contratti di lavoro . Il legislatore ha volutamente limitato l'applicazione della misura “Ai lavoratori dipendenti stagionali del settore turismo e degli stabilimenti termali” e quindi a coloro che fossero stati assunti con contratto a termine direttamente da imprese operanti nel settore del turismo e degli stabilimenti termali. <hr/> Solo successivamente la suindicata misura è stata estesa ai lavoratori in somministrazione, impiegati presso imprese utilizzatrici operanti nel settore del turismo e degli stabilimenti termali. Invero l'<a data-article-id="LR4A800CAA3CCDF7846EC7" data-article-version-id="a810ff38-f21d-567c-9e00-5d7b815aaa1b::LR4A800CAA3CCDF7846EC7::2020-07-18" href="/norms/laws/itatextm3nlfxb7ymcaehe/articles/itaartkd624qqh1irlq?version=a810ff38-f21d-567c-9e00-5d7b815aaa1b::LR4A800CAA3CCDF7846EC7::2020-07-18">art 84 del DL n. 34/2020</a> ai commi 5 e 6 ha previsto che : Ai soggetti gia' beneficiari per il mese di marzo dell'indennita' di cui all'articolo 29 del decreto-legge 18 marzo 2020, n. 18, convertito con modificazioni dalla legge 24 aprile 2020, n. 27, la medesima indennita' pari a 600 euro e' erogata anche per il mese di aprile 2020. La medesima indennita' e' riconosciuta ai lavoratori in somministrazione, impiegati presso imprese utilizzatrici operanti nel settore del turismo e degli stabilimenti termali, che abbiano cessato involontariamente il rapporto di lavoro nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2019 e il 17 marzo 2020, non titolari di pensione, ne' di rapporto di lavoro dipendente, ne' di NASPI, alla data di entrata in vigore della presente disposizione. 6. Ai lavoratori dipendenti stagionali del settore turismo e degli stabilimenti termali che hanno cessato involontariamente il rapporto di lavoro nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2019 e il 17 marzo 2020, non titolari di pensione, ne' di rapporto di lavoro dipendente, ne' di NASPI, alla data di entrata in vigore della presente disposizione, e' riconosciuta un'indennita' per il mese di maggio 2020 pari a 1000 euro. La medesima indennita' e' riconosciuta ai lavoratori in somministrazione, impiegati presso imprese utilizzatrici operanti nel settore del turismo e degli stabilimenti termali, che abbiano cessato involontariamente il rapporto di lavoro nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2019 e il 17 marzo 2020, non titolari di pensione, ne' di rapporto di lavoro dipendente, ne' di NASPI, alla data di entrata in vigore della presente disposizione”. Invero il perdurare della crisi economica legata alla situazione emergenziale ha portato il legislatore ad estendere la suddetta indennità ad una categoria di lavoratori precedentemente esclusa, e cioè quella dei lavoratori somministrati, per i mesi successivi al marzo del 2020. Proprio l'estensione dell'originaria platea dei destinatari della misura di sostegno al reddito contenuta nella disposizione successiva all'art.29 DL n.18/2020 dimostra la <hr/> volontà del legislatore di limitare il riconoscimento dell'indennità alle sole categorie espressamente previste, dovendosi quindi escludere un'interpretazione analogica della disposizione. 11.Ritiene la Corte che gli odierni appellanti, dipendenti di una società appaltatrice di servizi , non possano essere annoverati tra i soggetti beneficiari dell'indennità Covid per il solo fatto di aver svolto la loro attività nel periodo estivo ed in favore di una società, committente dell'appalto, che svolge notoriamente attività stagionale. Invero i lavoratori stagionali cui si riferiscono le norme istitutrici dell'indennità Covid sono quelli che, a differenza dei lavoratori a termine “ordinari”, hanno una sorta di aspettativa ad essere richiamati dal medesimo datore di lavoro la stagione successiva ed infatti avevano l'aspettativa di essere assunti a termine dal medesimo datore di lavoro nel marzo/aprile 2021. Diverso è, invece, il caso degli odierni appellanti che, in quanto dipendenti di una società (UMBERTINO 1952 SRLS) che non risulta affatto svolgere attività stagionale, da un lato non avevano alcuna aspettativa di essere riassunti dalla stessa società nel marzo/aprile 2021, dall'altro ben sarebbero potuti essere assunti dalla medesima società dal 20.10.2019 in poi. 12. La suindicata interpretazione non contrasta, a parere della Corte, con l'art.3 Cost, considerato che tale diversità di trattamento trova la sua giustificazione anche nel differente datore di lavoro che per gli appellanti è costituito da una società di servizi, la quale solo di riflesso ha subito gli effetti della crisi in atto nel periodo di epidemia, diversamente dalle aziende nel settore turistico e termale, che non hanno potuto svolgere la propria attività per effetto delle chiusure disposte per le esigenze sanitarie. 13.La sentenza impugnata va quindi integralmente confermata. 14.Sussistono le condizioni richieste dall'art.152 disp.att.c.p.c nel testo modificato dall'<a data-article-id="LRC56671CEBCF62D995C50" data-article-version-id="8ec4806b-644f-5316-af82-73bda295b350::LRC56671CEBCF62D995C50::2004-03-08" href="/norms/laws/itatextn0e4x25zi1p7hlq/articles/itaart8qaft7kz0jhuyv?version=8ec4806b-644f-5316-af82-73bda295b350::LRC56671CEBCF62D995C50::2004-03-08">art. 42, comma 11 del d.l. n. 269 del 2003</a>, convertito nella legge n. 326 del 2003, <hr/> per dichiarare gli appellanti non tenuti al pagamento delle spese del presente grado di giudizio . 15.Va precisato, infine, che non ricorrono, nonostante il rigetto dell'appello, le condizioni processuali per il pagamento dell'ulteriore contributo unificato previsto dall'art.13, comma 1 bis, del d.p.r. n.115/2002, stante l'esenzione di cui usufruiscono gli appellanti (cfr. Cass. sez. Un. 20.2.2020 n. 4315). PQM La Corte così provvede: 1) rigetta l'appello e, per l'effetto, conferma la sentenza impugnata ; 2) dichiara gli appellanti non tenuti al pagamento delle spese del presente grado di giudizio. Così deciso in Napoli il giorno 21 ottobre 2024 Il Consigliere est. rel. Il Presidente </div>

<div> REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE DI APPELLO DI NAPOLI sezione controversie di lavoro e di previdenza ed assistenza composta dai magistrati: 1.dott. Mariavittoria Papa Presidente 2.dott. Giovanna Guarino Consigliere rel. 3.dott. Nicoletta Giammarino Consigliere riunita in camera di consiglio ha pronunciato in grado di appello all'udienza del 21 ottobre 2024 la seguente SENTENZA nella causa civile iscritta al n.1726/2022 r. g. sez. lav., vertente TRA DI CA IN, ESPOSITO FABIO, ESPOSITO IO GIUSEPPE, FO ALESSIO, LL ALESSANDRA, AT LE , rapp.ti e difesi dall'avv. Valerio Impellizzeri, presso il cui studio elett.te domiciliano in Roma, viale Carso n.1. appellanti E ISTITUTO NAZIONALE DELLA PREVIDENZA SOCIALE, in persona del Presidente p.t , rapp.to e difeso dall'avv.

Citazione :	Corte d'Appello Napoli, sentenza 07/11/2024, n. 3671
Giurisdizione :	Corte d'Appello Napoli
Numero :	3671
Data del deposito :	7 novembre 2024

Corte d'Appello Napoli, sentenza 07/11/2024, n. 3671

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