Cass. pen., sez. VI, sentenza 17/05/2023, n. 21133

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Sul provvedimento

Citazione :
Cass. pen., sez. VI, sentenza 17/05/2023, n. 21133
Giurisdizione : Corte di Cassazione
Numero : 21133
Data del deposito : 17 maggio 2023
Fonte ufficiale :

Testo completo

la seguente SENTENZA sul ricorso proposto da A R, nato a Cosenza il 26/02/1979 avverso l'ordinanza del 27/09/2022 del Tribunale di Catanzaro visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la .:elazione svolta dai consigliere R A;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale P L, che ha concluso chiedendo che il ricorso sia dichiarato inammissibile;
udito l'avv. A M B, difensore di R A, che ha concluso chiedendo 'accoglimento del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

Con il provvedimento in epigrafe indicato, il Tribunale di Catanzaro ha confermato l'ordinanza cle;
Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Catanzaro del 2 agosto 2022 applicativa della custodia cautelare in carcere nei confronti di R A per i reati di cui all'art. 416-bis cod. pen. e 56, 629 cod. per., ascritti rispettivamente ai capi 1) e 55) dell'imputazione provvisoria, per avere fatto parte dell'associazione mafiosa 'ndranghetista operante in Cosenza e Comuni vicini facente capo al fratello, A T, detto S, dal 2312 fino all'attualità, ed aver concorso in una estorsione continuata in danno del rstorante-pizzeria denominato "Il Castelletto" avente sede nel Comune di Zumpano, nei mesi di settembre-dicembre 2018. 1.1. Il Giudice dell'impugnazione cautelare ha premesso che il provvedimento custodiale poggia sugli esiti delle investigazioni - articolatesi in dichiarazioni rese da collaboratori di giustizia, intercettazioni, telefoniche e tra presenti - che hanno consentito di accertare la presenza nel territorio del Comune di Cosenza e del suo circondario di un sodalizio mafioso radicato nel tempo, costituente l'aggregazione di più gruppi criminali di tipo 'ndranghetista alleati tra loro, per commettere vari delitti tra cui estorsioni, usure, gioco d'azzardo e traffico di stupefacenti Quanto alla partecipazione del ricorrente si evidenzia come le dichiarazioni dei collaboratori di giustizia Francesco Noblea, Franco Bruzzese, Anna Palmieri convergono nella descrizione del ricorrente come di un affiliato del gruppo di Abruzzese Antonio, fratello del ricorrente detto "strusciatappine", operante nel territorio dei Comuni di Cosenza, Rende, Roggiano ed altri vicini, che si occupa del traffico di cocaina e di attività estorsive, in linea con le intercettazioni che ne hanno attestato gli stretti rapporti con altri affiliati. Il ccllaboratore Franco Bruzzese ha, in particolare, indicato il ricorrente, detto "pancione", come il custode dele armi poi utilizzate per compiere il duplice omicidio di Aldo Benito Chiodo e Franco Tucci (che il ricorrente adduce essere risalente all'anno 2000) e corre il partecipe del furto di un bancomat del 2018 asportato con un escavatore. Viene richiamato anche il tentativo di omicidio patito dal ricorrente, detto "pancione", il 28 luglio 2010 in rappresaglia allo sgarro del proprio fratello detto "strusciappatine", accusato di avere alterato il mercato della droga rifornendosi da altri trafficanti ad un prezzo più concorrenziale. La contestazione del capo 55) è incentrata sulle intercettazioni da cui emerge la vicenda del contrasto insorto tra il gruppo facente capo ad Antonio Abruzzese, di cui Rocco è partecipe, ed il gruppo di Luigi Abruzzese e Porcaro per una duplicazione dell'attività estorsiva ai danni della pizzeria "Il Castelletto", al cui titolare erano state avanzate richieste di denaro in concorrenza da parte dei due gruppi senza un loro coordinamento. In tema di esigenze cautelari oltre a richiamare la doppia presunzione correlata al titolo di reato, si evidenzia il carattere di mafia storica del clan di appa:Ienenza, in relazione alla assenza di elementi da cui desumere che il tempo decorso dai fatti possa rilevare al fine di escludere l'attualità delle esigenze cautelari, tenuto conto che i fatti sono relativamente recenti, atteso che l'estorsione è del dicembre 2018 e che vi sono riferimenti ad un ruolo di supplenza svolta dal ricorrente dopo l'arresto del fratello A T, detto "strusciapattine", intervenuto in data 16 novembre 2019 come attestato dalla partecipazione ad un incontro con D P, figura di spicco di altro gruppo confederato, per la riorganizzazione degli affari illeciti dopo l'arresto del citato fratello, quale emerge dalle intercettazioni telefoniche e dai servizi di OCP svolti a riscontro.
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