Cass. pen., sez. II, sentenza 10/10/2023, n. 45077

CASS
Sentenza
10 ottobre 2023
0
0
05:06:40
CASS
Sentenza
10 ottobre 2023

Sintesi tramite sistema IA Doctrine

L'intelligenza artificiale può commettere errori. Verifica sempre i contenuti generati.

Segnala un errore nella sintesi

Massime1

In tema di circostanze, l'aggravante dell'abuso di prestazione d'opera di cui all'art. 61, n. 11), cod. pen. è estendibile ai concorrenti che siano a conoscenza o ignorino per colpa tale qualità, secondo il criterio generale di imputazione di cui all'art. 59, comma secondo, cod. pen., non rientrando essa tra le circostanze soggettive da valutarsi con riguardo alla sola persona cui si riferiscono. (Fattispecie relativa ad appropriazione indebita di merce consegnata al ricorrente da un dipendente della ditta di trasporto che aveva in precedenza compiuto la sottrazione, in cui la Corte ha ritenuto corretta la decisione che aveva esteso al primo l'aggravante in oggetto, in ragione del fatto che costui fosse consapevole della condotta appropriativa tenuta dal concorrente).

Sul provvedimento

Citazione :
Cass. pen., sez. II, sentenza 10/10/2023, n. 45077
Giurisdizione : Corte di Cassazione
Numero : 45077
Data del deposito : 10 ottobre 2023
Fonte ufficiale :

Testo completo

45077-23 REPUBBLICA ITALIANA In nome del Popolo Italiano LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SECONDA SEZIONE PENALE PUBBLICA UDIENZA DEL 10.10.2023 Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: SENTENZA N. SEZ. 2403 Presidente Dott. Elisabetta ROSI REGISTRO GENERALE rel. Consigliere Dott. Piero MESSINI D'AGOSTINI N. 13748/2023 Consigliere Dott. Anna Maria DE SANTIS Dott. Marzia MINUTILLO TURTUR Consigliere Dott. Emanuele CERSOSIMO Consigliere ha pronunciato la seguente SENTENZA sul ricorso proposto da: CC RA nato a [...] il [...] avverso la sentenza del 27/10/2022 della CORTE DI APPELLO DI MESSINA visti gli atti;
udita la relazione svolta dal Consigliere Piero Messini D'Agostini; lette le conclusioni del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Roberto Aniello, che ha chiesto il rigetto del ricorso, con conseguente condanna del ricorrente alle spese del grado. RITENUTO IN FATTO 1. Con sentenza emessa il 27 ottobre 2022 la Corte di appello di Messina, per quanto qui rileva, in parziale riforma della decisione di primo grado, dichiarava RA TI colpevole del reato di appropriazione indebita aggravata, così riqualificata l'originaria imputazione di furto pluriaggravato, e lo condannava alla pena di quattro mesi di reclusione e quattrocento euro di multa. 1 GR 2. Ha proposto ricorso l'imputato, a mezzo del proprio difensore, chiedendo l'annullamento della sentenza per violazione della legge penale sotto due distinti profili, indicati in altrettanti motivi, riguardanti: -la mancata applicazione della causa di non punibilità prevista dall'art. 131-bis cod. pen., considerato che a carico

Iscriviti per avere accesso a tutti i nostri contenuti, è gratuito!
Hai già un account ? Accedi