Cass. pen., sez. VI, ordinanza 10/12/2018, n. 55122

seguente ORDINANZA sul ricorso proposto da: FUSCO EMANUELE MICHELANGELO nato a NAPOLI il 20/10/1978 parte offesa nel procedimento c/ MARANO GENNARO nato a NAPOLI il 25/02/1972 GUERRA FIAMMETTA nato a NAPOLI il 01/10/1984 CUCCARO IOLANDA DANIELA nato a NAPOLI il 17/06/1985 avverso il decreto del 19/07/2018 del GIP TRIBUNALE di NAPOLIudita la relazione svolta dal Consigliere EMILIA ANNA GANO. o FATTO E DIRITTO E M F, persona offesa nel procedimento nei confronti di G M, F G e I D C, sottoposti ad indagini per il reato di cui all'art. 380 cod. pen., ha proposto ricorso per cassazione avverso il decreto indicato in epigrafe, con il quale veniva disposta l'archiviazione del suddetto procedimento. Osserva il Collegio che, a prescindere dalla oggettiva inoppugnabilità del provvedimento, il ricorso, in quanto proposto personalmente dalla persona offesa è inammissibile, atteso che per la valida instaurazione del giudizio di legittimità si applica la regola dettata dall'art. 613 cod. proc. pen., secondo cui l'atto di ricorso deve essere sottoscritto, a pena di inammissibilità, da difensori iscritti nell'apposito albo (v., ex plurimis, SAI, 16 dicembre 1998, Messina), regola tanto più valida in quanto estesa, a seguito delle modifiche apportate all'art. 613 cod. proc. pen. dalla legge n. 103 del 2017, anche all'imputato. LOinammissibilità, peraltro, va dichiarata con procedura de plano ai sensi dell'art. 610 cod. proc. pen.. Alla inammissibilità del ricorso consegue ex art. 616 c.p.p. la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma in favore della cassa delle ammende che si stima equo determinare come in dispositivo.