Cass. pen., sez. V, sentenza 18/11/2022, n. 43850
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Testo completo
la seguente SENTENZA sul ricorso proposto da: DE R VENZO nato a QUALIANO il 12/08/1961 avverso la sentenza del 15/09/2021 della CORTE APPELLO di NAPOLIvisti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;udita la relazione svolta dal Consigliere IRENE SCORDAMAGLIA;udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore iSEMIDZ. a1E=SED G- L . che ha ha concluso chiedendo Il Proc. Gen. conclude per l'inammissibilita' udito il difensore Il difensore presente si riporta ai motivi e chiede l'accoglimento del ricorso RITENUTO IN FATTO 1. Con l'impugnata sentenza, la Corte di Appello di Napoli ha confermato la sentenza di condanna in primo grado pronunciata nei confronti di D R V per il delitto di cui all'art. 497-bis cod. pen., per essere stato trovato in possesso di falsi documenti d'identificazione riportanti la sua effigie e dati anagrafici riferibili a terze persone. 2. Il ricorso per cassazione proposto nell'interesse dell'imputato dal difensore consta di due motivi, con i quali sono censurate: 2.1. - sotto il profilo del vizio di motivazione, la dichiarazione di responsabilità, registrandosi nella sentenza impugnata l'omessa considerazione dell'insufficiente quadro probatorio offerto dall'Accusa e, comunque, l'inadeguata esposizione delle ragioni assunte a sostegno del rigetto dei motivi di gravame;2.2. - sotto il profilo anche della violazione di legge, le statuizioni in punto di determinazione del trattamento sanzionatorio, le quali avrebbero meritato di essere accompagnate da una più pregnante indicazione delle ragioni che avevano militato a sostegno del discostamento dal minimo edittale nella determinazione della pena e del diniego delle circostanze attenuanti generiche.
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