Cass. pen., sez. I, sentenza 31/05/2019, n. 24400

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Sul provvedimento

Citazione :
Cass. pen., sez. I, sentenza 31/05/2019, n. 24400
Giurisdizione : Corte di Cassazione
Numero : 24400
Data del deposito : 31 maggio 2019
Fonte ufficiale :

Testo completo

a seguente SENTENZA sul ricorso proposto da: NG HI nato a [...]( SRI LANKA) il 28/01/1969 avverso la sentenza del 01/06/2017 della CORTE APPELLO di NAPOLIvisti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere FRANCESCO ALIFFI;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore LUCA TAMPIERI che ha concluso chiedendo l'inammissibilità del ricorso udito il difensore avvocato (D'UFFICIO) PADULA SIMONA del foro di ROMA in difesa di: NG HI che ha concluso insistendo nei motivi del ricorso e chiedendone l'accoglimento.

RITENUTO IN FATTO

1. Con sentenza in data 1.6.2017 la Corte di appello di Napoli ha confermato la pronuncia emessa in data 23-4-2015 dal Tribunale della stessa città con cui GA UN era stata dichiarata colpevole del reato di tentato omicidio ai danni di JA IG RE SA nonché della strumentale contravvenzione in materia di armi.

1.1 Le conformi decisioni dei giudici del merito hanno ricostruito i fatti oggetto del giudizio sulla scorta delle convergenti dichiarazioni rese dalla persona offesa e da due testimoni oculari, tra cui JA IG, padre della vittima e in passato convivente dell'imputata;
dei risultati dell'attività investigativa compiuta nell'immediatezza, che aveva consentito di porre in sequestro il coltello utilizzato per commettere l'aggressione, nonché della consulenza medico legale. GA AW, spinta da un forte sentimento di astio e di rancore nei confronti JA IG RE SA, che qualche giorno prima aveva convinto il padre a lasciare l'abitazione nella quale aveva convissuto con l'imputata in modo da interrompere la relazione sentimentale in corso da qualche tempo, aveva dapprima litigato verbalmente con JA IG e la figlia, incontrati sulla pubblica via per poi passare alle vie di fatto dopo avere gettato nei loro occhi del peperoncino;
infine, li aveva inseguiti mentre cercavano di allontanarsi, approfittando dell'intervento di alcuni passanti, e dopo averli raggiunti, aveva proseguito l'aggressione con l'uso di un coltello colpendo due volte la donna, la qile, come precisato dal consulente medico legale, aveva Jr -- cercato di difendersi dai colpi diretti in direzione del collo o del volto, riportando ferite da punta e da taglio al tricipite omerale.

2. Avverso la illustrata sentenza GA AW ha proposto personalmente ricorso per cassazione sviluppando tre motivi.

2.1 Con il primo censura la mancata nomina dell'interprete in violazione dell'art. 142 cod. pen. e dell'art. 111 della Costituzione;
pur avendo formulato la richiesta «in tutti gli atti dell'intera vicenda penale», le competenti autorità giudiziari, con la sola eccezione del giudice di appello, non avrebbero mai provveduto alla necessaria nomina dell'interprete, apoditticamente argomentando il rigetto della richiesta difensiva con un generico riferimento alla adeguata capacità di comprensione della lingua italiana

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