Cass. pen., sez. IV, sentenza 11/01/2023, n. 00573
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Testo completo
seguente SENTENZA sul ricorso proposto da: DI VITTORIO SIMONE nato a ROMA il 25/04/1990 avverso la sentenza del 27/04/2021 della CORTE APPELLO di ROMAvisti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere S D;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore FRANCESCA CERONI che ha concluso chiedendo la declaratoria di inammissibilità del ricorso;
RITENUTO IN FATTO
1. Con la sentenza indicata in epigrafe la Corte di appello di Roma ha riformato quella emessa dal Tribunale di Roma nei confronti di D V S, che era stato assolto dal reato di lesioni stradali (art. 590-sexies cod. pen.) in danno del pedone G T. La Corte di appello ha ritenuto il D V responsabile del delitto ascrittogli e lo ha condannato alla pena ritenuta equa, con la sospensione condizionale della pena ed il beneficio della non menzione nel certificato del casellario giudiziale. La vicenda dalla quale trae vita il presente procedimento attiene al sinistro stradale occorso il 23.11.2015 in Roma, che coinvolse il D V mentre era alla guida di un ciclomotore;
questi, transitando per un incrocio sorvegliato da semaforo che gli riservava il segnale verde, investiva il pedone G che attraversava la strada poco distante dalle strisce pedonali mentre aveva il segnale rosso. Il Tribunale ha ritenuto che non fosse stata acquisita prova certa in ordine alla dinamica del sinistro, e che alcuni elementi rendevano plausibile che il pedone fosse apparso all'improvviso al D V che procedeva nel limite di velocità prescritto nel tratto stradale. Di contro, la Corte di appello ha ritenuto che l'imputato non avesse mantenuto una velocità adeguata alle condizioni stradali ed ambientali, del tutto consapevole di queste, mentre era prevedibile
udita la relazione svolta dal Consigliere S D;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore FRANCESCA CERONI che ha concluso chiedendo la declaratoria di inammissibilità del ricorso;
RITENUTO IN FATTO
1. Con la sentenza indicata in epigrafe la Corte di appello di Roma ha riformato quella emessa dal Tribunale di Roma nei confronti di D V S, che era stato assolto dal reato di lesioni stradali (art. 590-sexies cod. pen.) in danno del pedone G T. La Corte di appello ha ritenuto il D V responsabile del delitto ascrittogli e lo ha condannato alla pena ritenuta equa, con la sospensione condizionale della pena ed il beneficio della non menzione nel certificato del casellario giudiziale. La vicenda dalla quale trae vita il presente procedimento attiene al sinistro stradale occorso il 23.11.2015 in Roma, che coinvolse il D V mentre era alla guida di un ciclomotore;
questi, transitando per un incrocio sorvegliato da semaforo che gli riservava il segnale verde, investiva il pedone G che attraversava la strada poco distante dalle strisce pedonali mentre aveva il segnale rosso. Il Tribunale ha ritenuto che non fosse stata acquisita prova certa in ordine alla dinamica del sinistro, e che alcuni elementi rendevano plausibile che il pedone fosse apparso all'improvviso al D V che procedeva nel limite di velocità prescritto nel tratto stradale. Di contro, la Corte di appello ha ritenuto che l'imputato non avesse mantenuto una velocità adeguata alle condizioni stradali ed ambientali, del tutto consapevole di queste, mentre era prevedibile
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