Cass. pen., sez. II, sentenza 21/09/2022, n. 35134
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la seguente SENTENZA sul ricorso proposto da: VELKOVIC MARTA nato il 20/04/1997 in CROAZIA avverso la sentenza del 20/11/2020 della CORTE DI APPELLO DI ROMAvisti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;udita la relazione svolta dal Consigliere A S;letta la requisitoria del Pubblico ministero, nella persona del Sostituto Procuratore generale P M, che ha concluso per il rigetto del ricorso;all'esito della trattazione ai sensi dell'art. 23, comma 8 d.l. n. 137/2020 RITENUTO IN FATTO 1. V M impugna la sentenza in data 20/11/2020 della Corte di appello di Roma che -accogliendo l'appello del Procuratore generale- ha riformato la sentenza in data 9/2/2016 del Tribunale di Roma, riqualificando il fatto quale rapina aggravata e non come tentativo di rapina aggravata, per come ritenuto dal Tribunale. Deduce: 1.1. "Manifesta illogicità della motivazione - Violazione di legge in riferimento all'art. 628, cod.pen.". Violazione dell'art. 597, c.p.p., essendo stato violato sia il principio devolutivo, che le norme del giusto processo". Con l'unico motivo di ricorso si sostiene che la Corte di appello è incorsa nel vizio della violazione di legge là dove ha riqualificato il fatto come rapina impropria consumata. A tal proposito il ricorrente osserva che nel caso concreto in esame non c'è stata sottrazione, con la conseguenza che il reato doveva ritenersi configurato nella forma tentata, visto che i beni non erano stati neanche individuati.
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