Cass. pen., sez. V, sentenza 16/01/2023, n. 01385
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Testo completo
la seguente SENTENZA sul ricorso proposto da: DI RI DO nato a [...] il [...] avverso la sentenza del 12/11/2020 della CORTE di APPELLO di PALERMOvisti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
sentita la relazione svolta dal consigliere Elisabetta Maria Morosini;
lette le conclusioni del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Francesca Ceroni, che ha chiesto di dichiarare inammissibile il ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con la sentenza impugnata la Corte di appello di Palermo ha confermato la condanna di Di RI CO per il furto di energia elettrica accertato il 28 febbraio 2012. 2. Avverso la sentenza ricorre l'imputato, tramite il difensore, articolando sei motivi di seguito enunciati nei limiti strettamente necessari alla motivazione. Con il primo motivo eccepisce la nullità dell'intero giudizio, per nullità del decreto di citazione in primo grado, in quanto notificato al difensore in assenza dei presupposti di cui all'art. 161, comma 4, cod. proc. pen. Con il secondo motivo eccepisce il decorso del termine prescrizionale in data anteriore alla pronuncia di primo grado. Con il terzo deduce la nullità per genericità del capo di imputazione, in ragione della omessa indicazione della data di inizio della condotta e del quantitativo di energia sottratta. Con il quarto denuncia violazione di legge e vizio di motivazione in punto di ritenuta attendibilità della persona offesa. Con il quinto lamenta il riconoscimento della recidiva. Con sesto si duole della eccessiva severità del trattamento sanzionatorio e del diniego delle circostanze attenuanti generiche e di quella di cui all'art. 62 n. 4 cod. pen.
3. Il ricorso è stato trattato, senza intervento delle parti, nelle forme di cui