Cass. pen., sez. VI, sentenza 20/12/2022, n. 48319
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Testo completo
la seguente SENTENZA sul ricorso proposto da: C L, nato a Bari il 03/02/1972;
avverso la sentenza del 10/12/2021 della Corte di appello di Lecce;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
sentita la relazione svolta dalla consigliera P D N T;
sentita la requisitoria del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale A V, che ha concluso chiedendo dichiararsi l'inammissibilità del ricorso;
sentito l'avvocato F P, difensore di L C, che ha insistito per l'accoglimento del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con la sentenza in epigrafe indicata la Corte di appello di Lecce ha confermato la pronuncia del locale Tribunale con cui L C è stato condannato per il reato di oltraggio a pubblico ufficiale per avere offeso l'onore e il prestigio dell'agente penitenziario, C L, fatto commesso il 27 ottobre del 2012. 2. Avverso detta sentenza ha proposto ricorso l'imputato, con atto sottoscritto dal difensore, deducendo i quattro motivi di seguito indicati.
2.1. Con il primo deduce erronea applicazione degli artt. 157, comma 1, 161, comma 2, e 341-bis cod. pen. in quanto la sentenza non aveva dichiarato l'estinzione del reato per intervenuta prescrizione sebbene il fatto risalisse al 27 ottobre 2012, epoca in cui il delitto contestato era punito "fino a tre anni di reclusione", cosicché pur aggiunta la recidiva reiterata infra quinquennale ed il periodo di sospensione, dovuto a due rinvii del dibattimento per
avverso la sentenza del 10/12/2021 della Corte di appello di Lecce;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
sentita la relazione svolta dalla consigliera P D N T;
sentita la requisitoria del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale A V, che ha concluso chiedendo dichiararsi l'inammissibilità del ricorso;
sentito l'avvocato F P, difensore di L C, che ha insistito per l'accoglimento del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con la sentenza in epigrafe indicata la Corte di appello di Lecce ha confermato la pronuncia del locale Tribunale con cui L C è stato condannato per il reato di oltraggio a pubblico ufficiale per avere offeso l'onore e il prestigio dell'agente penitenziario, C L, fatto commesso il 27 ottobre del 2012. 2. Avverso detta sentenza ha proposto ricorso l'imputato, con atto sottoscritto dal difensore, deducendo i quattro motivi di seguito indicati.
2.1. Con il primo deduce erronea applicazione degli artt. 157, comma 1, 161, comma 2, e 341-bis cod. pen. in quanto la sentenza non aveva dichiarato l'estinzione del reato per intervenuta prescrizione sebbene il fatto risalisse al 27 ottobre 2012, epoca in cui il delitto contestato era punito "fino a tre anni di reclusione", cosicché pur aggiunta la recidiva reiterata infra quinquennale ed il periodo di sospensione, dovuto a due rinvii del dibattimento per
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