Cass. pen., sez. II, sentenza 19/02/2021, n. 06587

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Sul provvedimento

Citazione :
Cass. pen., sez. II, sentenza 19/02/2021, n. 06587
Giurisdizione : Corte di Cassazione
Numero : 06587
Data del deposito : 19 febbraio 2021
Fonte ufficiale :

Testo completo

la seguente SENTENZA sul ricorso proposto da: DIANA ROBERTO nato a MATERA il 27/07/1981 avverso l'ordinanza del 29/06/2020 del TRIB. LIBERTA' di BOLOGNA udita la relazione svolta dal Consigliere M M M;
sentite le conclusioni del PG DELIA CARDIA per il rigetto del ricorso;
udito il difensore, avv. SEBASTIANO TANZOLA, che si riporta ai motivi e ne chiede l'accoglimento.

RITENUTO IN FATTO

Il TRIBUNALE di BOLOGNA, SEZIONE per il RIESAME dei PROVVEDIMENTI CAUTALERI, con ordinanza del 29/6/2020 ha accolto l'appello del Pubblico Ministero e, in riforma dell'ordinanza del 10/4/2020 del GIUDICE per le INDAGINI PRELIMINARE del TRIBUNALE di BOLOGNA, ha applicato la misura della custodia cautelare in carcere nei confronti di DIANA ROBERTO per il reato di cui all'art. 628 cod. Pen.

1. Avverso l'ordinanza ha proposto ricorso l'imputato che, a mezzo del difensore, ha proposto i seguenti motivi.

1.1. Violazione di legge e vizio di motivazione in relazione alla sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza. Nel primo motivo la difesa rileva che la decisione del Tribunale, a fronte del provvedimento del Giudice delle Indagini Preliminari che ha fatto riferimento alla consulenza tecnica antropometrica, è fondata esclusivamente sulla considerazione che il ricorrente era stato arrestato per una successiva e diversa rapina nei confronti della stessa banca.

1.2. Violazione di legge e vizio di motivazione in ordine alla sussistenza delle esigenze cautelari. Nel secondo motivo la difesa, citata la giurisprudenza di legittimità sul punto, rileva che il Tribunale non avrebbe tenuto nella considerazione il periodo di tempo trascorso al fine di valutare l'attualità del pericolo di reiterazione dei reati.

CONSIDERATO IN DIRITTO

Il ricorso è complessivamente infondato.

1. In materia di provvedimenti de libertate la Corte di Cassazione non ha alcun potere né di revisione degli elementi materiali e fattuali delle vicende indagate (ivi compreso lo spessore degli indizi), né di rivalutazione delle condizioni soggettive dell'indagato in relazione alle esigenze cautelari ed all'adeguatezza delle misure poiché sia nell'uno che nell'altro caso si tratta di apprezzamenti propri del giudice di merito. Il controllo di legittimità rimane pertanto circoscritto all'esame del contenuto dell'atto impugnato per verificare, da un lato, le ragioni giuridiche che lo hanno determinato, la correttezza allo stato degli atti della qualificazione giuridica attribuita ai fatti e, dall'altro, l'assenza di illogicità evidenti, nelle argomentazioni rispetto al fine giustificativo del provvedimento (Sez. un., n. 11 del 22/3/2000, Audino, Rv 21528;
Sez. 4, n. 18807 del 23/3/2017, Cusimano, Rv 269885). Tanto premesso.
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