Cass. pen., sez. VI, sentenza 02/11/2020, n. 30471

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Sul provvedimento

Citazione :
Cass. pen., sez. VI, sentenza 02/11/2020, n. 30471
Giurisdizione : Corte di Cassazione
Numero : 30471
Data del deposito : 2 novembre 2020
Fonte ufficiale :

Testo completo

a seguente SENTENZA sui ricorsi proposti da 1. D L M G, nata a Milano il 25/06/1966 2. N V G, nato a Milano 1'08/01/1997 3. N L R, nata a Milano il 03/03/2000 avverso l'ordinanza del 06/12/2019 del Tribunale di Lecce visti gli atti, il provvedimento impugnato ed i ricorsi;
udita la relazione svolta dal consigliere R A;
udito il Pubblico Ministero, in persona Sostituto Procuratore generale C A, che ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso;
udito l'avvocato D M, difensore di D L M G, N V G e N L R, che ha concluso per l'annullamento del provvedimento impugnato.

RITENUTO IN FATTO

1. Con il provvedimento in epigrafe, il Tribunale di Lecce in funzione di giudice del riesame ex art. 324 cod. proc. pen. ha confermato l'ordinanza del 11 gennaio 2019, con la quale il GIP presso lo stesso Tribunale ha disposto nei confronti di N M il sequestro preventivo dei beni, finalizzato alla confisca per equivalente fino alla concorrenza dell'importo di euro 436.000, in relazione al reato di corruzione in atti giudiziari ascrittogli al capo 4, per avere compiuto plurimi atti contrari ai propri doveri in qualità di magistrato del Tribunale di Trani e di ispettore del Ministero ed infine di sostituto procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Roma al fine di favorire l'imprenditore Flavio D'Introno, in numerosi procedimenti penali e tributari, mettendosi al suo servizio in maniera continuativa e ricevendo in cambio ingenti utilità, in particolare 100 mila euro in contanti, il 10% delle prebende versate al collega A S, magistrato in servizio presso il Tribunale di Trani, nonché altre somme di denaro pari ad almeno 20 mila euro l'anno. In sede di esecuzione del sequestro, sono stati attinti dapprima dei conti bancari cointestati all'imputato ed al coniuge per l'importo complessivo di euro 43.830, successivamente, il Pubblico Ministero in data 15/11/2019 ordinava l'esecuzione del sequestro sui saldi attivi dei conti intestati ai familiari (per 70 mila euro) all'esito dell'informativa di P.G. che documentava come in data 27 dicembre 2018 l'imputato avesse emesso degli assegni circolari in favore dei propri familiari, e precisamente per l'importo di 40 mila euro in favore della moglie e di 15 mila euro ciascuno in favore dei suoi due figli, somme che erano poi confluite sui nuovi conti accesi dai predetti familiari presso l'Unicredit filiale di Trani dopo la chiusura dei conti sui quali erano stati versati i predetti assegni circolari. Avverso detto provvedimento relativo ai sequestri delle somme versate sui conti corrente intestati a D L M G, Nardi Vincenzo e N L R proponevano istanza di riesame ex art. 324 cod. proc. pen. quali terzi intestatari dei beni sequestrati. Il Tribunale per il riesame confermava il sequestro per equivalente eseguito dai Carabinieri in data 29/11/19, come disposto dal Pubblico Ministero in esecuzione del decreto di sequestro emesso dal GIP del Tribunale di Lecce in data 11/01/19 nei confronti di N M ed altri coindagati.

2. Con atto a firma del difensore di fiducia nonché procuratore speciale, Maria Giovanna Di Lernia, Vincenzo Giorgio Nardi e Lidia Rosaria Nardi, quali terzi intestatari dei beni sequestrati, hanno proposto ricorso, articolando i medesimi motivi per violazione di legge, di seguito sintetizzati.

2.1. Con il primo motivo si deduce la violazione di legge, evidenziandosi che volendosi dare credito all'assunto secondo cui il denaro confluito sui conti dei familiari sia da ritenersi di proprietà dell'imputato a causa della nullità della relativa donazione, trattandosi di confisca diretta in ossequio all'orientamento di legittimità delle Sez. Un. n. 31617, Lucci, ne doveva essere disposta la restituzione all'imputato trattandosi di somme accreditate in epoca antecedente ai fatti-reato, pervenute a titolo di arretrati stipendiali, e quindi insuscettibili di confisca diretta.
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