Cass. pen., sez. II, sentenza 29/01/2020, n. 03873
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la seguente SENTENZA sul ricorso proposto da: C F, nato a Cinquefrondi il 22/04/1986 avverso l'ordinanza n. 767/2019 in data 08/05/2019 del Tribunale di Roma in funzione di giudice del riesame, visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;udita la relazione svolta dal consigliere M M A;udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale S T, che ha concluso chiedendo dichiararsi l'inammissibilità del ricorso. RITENUTO IN FATTO 1. Con ordinanza in data 8 maggio 2019, all'esito di giudizio di appello ex art. 410 cod. proc. pen. promosso dal Pubblico Ministero avverso l'ordinanza in data 15 marzo 2019 del Tribunale di Roma che aveva sostituito la misura della custodia in carcere applicata a F C con quella dell'obbligo di presentazione periodica alla P.G., il Tribunale di Roma, in funzione di giudice del riesame dei provvedimenti cautelari, ha ripristinato nei confronti del predetto imputato la misura cautelare personale della custodia in carcere. Il C risulta sottoposto a processo penale in concorso con altri per una serie di fatti di concorso nel trasferimento fraudolento di valori (art. 512-bis cod. pen. già art. 12-quinquies d.l. 306/1991), nella specie la società Il Casale S.r.l. (capo A della rubrica delle imputazioni) ed una serie di unità immobiliari (capi B e C).
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