Cass. pen., sez. VII, ordinanza 14/01/2020, n. 01183
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seguente ORDINANZA sul ricorso proposto da: PELLICCIA GIACOMO nato a BOLLATE il 01/09/1977 avverso la sentenza del 14/02/2019 della CORTE APPELLO di MILANOdato avviso alle parti;udita la relazione svolta dal Consigliere M P;147-24059-2019 IN FATTO E IN DIRITTO 1. Il ricorso va dichiarato inammissibile per l'assoluta genericità dei motivi, che non si confrontano con il puntuale e congruente apparato motivazionale della sentenza impugnata. 1.1. La difesa deduce violazione della legge penale sostanziale, apparenza e manifesta illogicità della motivazione, in quanto ha riconosciuto la penale responsabilità dell'odierno ricorrente per il delitto di ricettazione della matrice di assegno bancario oggetto di precedente delitto di contraffazione, senza motivare circa la provenienza da delitto della stessa matrice, ben potendo l'imputato aver egli stesso contraffatto la detta matrice. Il ricorso si limita, quindi, a riproporre la doglianza sviluppata con i motivi di gravame nel merito, senza indicare le ragioni delle pretese illogicità o della ridotta valenza dimostrativa degli elementi a carico, e ciò a fronte di puntuali argomentazioni circa la ricorrenza in fatto e in diritto dell'illecito, contenute nella decisione impugnata, con le quali, evidentemente il ricorrente non si confronta. La Corte ha infatti motivato sul punto della ricezione e del possesso di della res illecita (perché da altri contraffatta) in ragione della indimostrata eventualità che la contraffazione fosse stata commessa dallo stesso utilizzatore del titolo a sua volta contraffatto. La Corte espressamente motiva, inoltre, sulla incapacità del ricorrente a svolgere siffatta attività.
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