Cass. pen., sez. I, sentenza 20/02/2018, n. 08087

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Sul provvedimento

Citazione :
Cass. pen., sez. I, sentenza 20/02/2018, n. 08087
Giurisdizione : Corte di Cassazione
Numero : 08087
Data del deposito : 20 febbraio 2018
Fonte ufficiale :

Testo completo

to la seguente SENTENZA sui ricorsi proposti da: IM AH SA nato il [...] OR HA OR IM nato il [...] avverso la sentenza del 06/06/2016 della CORTE ASSISE APPELLO di CATANIAvisti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere

LUIGI FABRIZIO MANCUSO

Udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore MARIA FRANCESCA LOY che ha concluso per Il P.G. conclude per il rigetto dei ricorsi. Udito il difensore Il Pubblico Ministero, in persona della dott.ssa Francesca Loy, Sostituto Procuratore generale della Repubblica presso questa Corte, ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. Con sentenza del 23 settembre 2015, il Giudice dell'udienza preliminare del Tribunale di Catania, in esito a giudizio abbreviato, dichiarava AH AH SS e MO HA MO AH colpevoli dei reati di: A) associazione per delinquere, prevista dall'art. 416 cod. pen., aggravata ai sensi dell'art. 4 legge n. 146 del 2006;
B) compimento di atti diretti a procurare illegalmente l'ingresso nel territorio dello Stato di cittadini stranieri, previsto dall'art. 12, comma 3 lett. a), b), d), comma 3-bis, comma 3-ter lett. d), d.lgs. n. 286 del 1998. Riconosciuta la continuazione e computata la diminuente per la scelta del rito, gli imputati venivano condannati ciascuno alla pena principale di anni nove ed euro 4.000.000,00 di multa, nonché alle conseguenti sanzioni penali accessorie. Il compendio probatorio era costituito soprattutto dalle dichiarazioni di persone che si trovavano su una imbarcazione a bordo della quale avevano compiuto parte di un viaggio che, muovendo dalla costa africana, le aveva condotte nei pressi della costa italiana, ove erano state soccorse dalla autorità italiane.

2. La predetta decisione veniva riformata parzialmente dalla Corte di assise di appello di Catania con sentenza del 6 giugno 2016, che escludeva, in relazione al reato di cui al capo B), l'aggravante di cui all'art. 12, comma 3-ter lett. d), d.lgs. n. 286 del 1998 e rideterminava la pena principale in anni tre, mesi dieci di reclusione ed euro 2.400.000,00 di multa, con le conseguenze di legge in ordine alle sanzioni penali accessorie.

3. L'avv. Marco Tringali, in difesa di AH AH SS, ha proposto ricorso per cassazione con atto datato 20 settembre 2016, affidato a due motivi.

3.1. Con il primo motivo si deduce, richiamando l'art. 606, comma 1 lett. b), e), cod.