Cass. pen., sez. V, sentenza 20/03/2023, n. 11703

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Sul provvedimento

Citazione :
Cass. pen., sez. V, sentenza 20/03/2023, n. 11703
Giurisdizione : Corte di Cassazione
Numero : 11703
Data del deposito : 20 marzo 2023
Fonte ufficiale :

Testo completo

la seguente SENTENZA sul ricorso proposto da: T G nato a SAN

COSTANTINO ALBANESE IL

02/02/1975 avverso la sentenza del 09/09/2021 della CORTE APPELLO di ROMAvisti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere P C;
udite le conclusioni del Sostituto Procuratore generale F C, che ha chiesto di dichiarare inammissibile il ricorso o, in subordine, di rigettarlo;
udito l'avv. M P, per le parti civili, che ha chiesto di rigettare il ricorso;
udito l'avv. A S, per l'imputato, che ha chiesto di accogliere il ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. La sentenza impugnata è stata pronunziata il 9 settembre 2021 dalla Corte di assise di appello di Roma, che ha confermato la sentenza della Corte di assise di Latina, che aveva condannato T G per il reato di omicidio preterintenzionale, commesso il 29 luglio 2018, in danno di Z H. Secondo la ricostruzione dei fatti operata dai giudici di merito, nella notte tra il 28 e il 29 luglio 2018, l'odierno imputato e altre due persone (R M e P C), a bordo di un'automobile, si erano messi all'inseguimento di una vettura "Renault Megane" di colore scuro, a bordo della quale, oltre alla vittima - che, in stato di ubriachezza, dormiva sul sediolino posto al lato passeggero - si trovavano altri due soggetti. L'inseguimento si era protratto per più di 13 km, fino a quando la "Renault Megane" era andata a impattare contro un marciapiede. Dopo l'impatto, le persone che viaggiavano assieme allo Z erano riuscite a scappare a piedi, mentre quest'ultimo, dopo essere sceso dall'autovettura, veniva raggiunto dall'imputato, che, sceso dall'altro veicolo, l'affrontava fisicamente colpendolo al volto con un pugno, che gli cagionava la frattura delle ossa nasali e dell'etmoide, con epitassi anteriore e posteriore irrefrenabile, e, come conseguenza non voluta dall'agente, la morte per asfissia meccanica violenta da aspirazione di sangue e sommersione interna causata dalla frattura.

2. Avverso la sentenza della Corte di assise di appello, l'imputato ha proposto ricorso per cassazione a mezzo dei difensori di fiducia.

2.1. Con un primo motivo, deduce i vizi di motivazione e di erronea applicazione della legge penale, in relazione all'art. 584 cod. pen. Sostiene che la motivazione della sentenza impugnata sarebbe carente, in relazione alle numerose eccezioni sollevate dalla difesa con l'atto di appello, alle quali il giudice di secondo grado non avrebbe fornito adeguata risposta. Rappresenta che, con i motivi di gravame, la difesa aveva sostenuto che era impossibile affermare con certezza che l'imputato avesse colpito con un pugno al volto la vittima. Al
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