Cass. pen., sez. II, sentenza 12/12/2018, n. 55421
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a seguente SENTENZA sul ricorso proposto da: ARCHITETTO SERGIO nato a MARSALA il 02/01/1970 avverso la sentenza del 26/4/2017 della Corte d'appello di Palermo visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;udita la relazione svolta dal Consigliere S D P Udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale P M che ha concluso chiedendo dichiararsi inammissibile il ricorso;Udito l'Avv. C A, in sostituzione dell'Avv. S P che ha concluso chiedendo l'accoglimento del ricorso. RITENUTO IN FATTO 1. La Corte d'appello di Palermo, con sentenza in data 26/4/2017, in parziale riforma della sentenza pronunciata dal Tribunale di Marsala, in data 26/11/2015, nei confronti di A S, riqualificava il fatto originariamente contestato quale ipotesi di furto nel delitto cui all'art. 648 cod. pen., riconoscendo le attenuanti di cui all'art. 648, comma 2, e 62, n. 4 cod. pen. e rideterminando la relativa pena. 2.1. Propone ricorso per cassazione la difesa dell'imputato, deducendo con il primo motivo di ricorso vizio di motivazione, per avere la Corte d'appello fondato la dichiarazione di responsabilità sulla circostanza della mancata giustificazione del possesso del bene rinvenuto nella disponibilità dell'imputato, con evidente inversione dell'onere probatorio.