Cass. pen., sez. I, sentenza 01/02/2018, n. 05005

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Sul provvedimento

Citazione :
Cass. pen., sez. I, sentenza 01/02/2018, n. 05005
Giurisdizione : Corte di Cassazione
Numero : 05005
Data del deposito : 1 febbraio 2018
Fonte ufficiale :

Testo completo

o la seguente SENTENZA sul ricorso proposto da: PATERNITI ALBERTO nato il 19/03/1963 a TORTORICI avverso l'ordinanza del 05/01/2017 del TRIB. LIBERTA di MESSINA sentita la relazione svolta dal Consigliere M V;
sentite le conclusioni del PG MARIA FRANCESCA LOY che chiede l'inammissibilità del ricorso. Udito il difensore, avvocato C F, che si riporta al primo e secondo motivo del ricorso. 2

RITENUTO IN FATTO

1. Con ordinanza emessa il 5 gennaio 2017 ai sensi dell'art. 309 cod. proc. pen. il Tribunale di Messina ha confermato l'ordinanza con la quale, il 6 dicembre 2016, il Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Patti ha assoggettato A P a divieto di dimora perché gravemente indiziato della commissione dei seguenti delitti: a) partecipazione all'associazione per delinquere il cui dirigente era B S B, organizzata per il compimento di un numero indeterminato di furti di bestiame, ricettazione di animali di provenienza illecita, macellazioni clandestine, uccisioni di animali, asportazione di marche auricolari di capi di bestiame (art. 416 cod. pen.);
b) corruzione di V S, sostituto commissario della Polizia di Stato, responsabile del posto fisso di T, per il compimento di atti contrari al proprio ufficio (artt. 110, 319 cod. pen.).

1.1 A fondamento della decisione relativa alla prognosi di commissione di tali delitti da parte di P il giudice del riesame del merito cautelare ha specificamente illustrato il contenuto degli elementi di prova acquisiti nel corso delle indagini preliminari (contenuto di conversazioni captate;
contenuto di documenti acquisiti;
fatti caduti sotto la diretta percezione della polizia giudiziaria;
sequestri;
denuncie di furto),da cui è dato desumere la probabile sussistenza: di una rudimentale associazione per delinquere dedita al furto e alla ricettazione di animali da carne, alla macellazione clandestina delle carni ed al loro commercio senza osservanza di alcuna norma di natura sanitaria, di cui P era parte integrante quale commerciante al dettaglio di carni presso l'azienda sita in Sant'Agata Militello, nonché quale tramite fra il gruppo associato e la persona di Saporito;
delitto di corruzione di Saporito, appartenente alla Polizia di Stato che contro doni di partite di carne proteggeva l'attività illecita di P e dei suoi "amici" avvalendosi della conoscenza di fatti cui aveva accesso in ragione del proprio ufficio.

1.2 Sussiste secondo il Tribunale concreto pericolo di reiterazione dei reati da parte di P, desumibile dalle concrete modalità della sua condotta nel tempo, evidenzianti: «una non comune spregiudicatezza» di tale persona che non ha esitato a porre in commercio carni di provenienza illecita e pericolose per la salute pubblica (macellate senza previo controllo sanitario) «ed a ricorrere a "buone conoscenze" nell'ambito delle Forze dell'Ordine nei momenti in cui il gruppo guidato dal B ne aveva avuto bisogno»;
un ruolo stabile ed essenziale dell'indagato nel mantenimento e nel rafforzamento dell'associazione. L'obbligo di dimora è stata dal giudice del riesame ritenuta misura proporzionata alla gravità del fatto ed adeguata ad evitare la reiterazione del comportamento illecito, dal momento che l'attività commerciale è da lui svolta in Comune diverso da quello di dimora.
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