Cass. civ., sez. III, sentenza 07/07/2010, n. 15988
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In caso di alienazione di merce depositata presso l'autorità portuale, titolare dell'interesse sostanziale sotteso al rapporto di deposito non è l'originario depositante ma l'acquirente, il quale, essendo divenuto proprietario delle merci, deve considerarsi pertanto legittimato, in caso di distruzione della merce depositata a seguito di incendio, all'esercizio dell'azione risarcitoria nei confronti del depositario, secondo un meccanismo di semplificazione e accelerazione dei rapporti sostanziali e processuali conforme ai nuovi principi costituzionali sul giusto processo.
Sul provvedimento
Testo completo
Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:
Dott. S S - Presidente -
Dott. A A - Consigliere -
Dott. S M B - Consigliere -
Dott. T G - rel. Consigliere -
Dott. D'AMICO Paolo - Consigliere -
ha pronunciato la seguente:
SENTENZA
sul ricorso proposto da:
SWA SCIETE COTONIERE WATTRELOS in persona del Presidente Signor T S 21783881253, elettivamente domiciliato in RMA, VIA OTRANTO 36, presso lo studio dell'avvocato M M, che la rappresenta e difende unitamente all'avvocato G S con procura speciale del Notalo Dott. FRANCK RUSSEL in LINSELLES (FRANCIA) il 13/09/2005;
- ricorrente -
contro
AUTORITÀ PORTUALE TRIESTE in persona del suo Presidente Dott.ssa M M 00050540327, elettivamente domiciliata in RMA, PIAZZA ADRIANA 5 PAL. A INT 13, presso lo studio dell'avvocato D M S, rappresentato e difeso dall'avvocato G M con delega in atti;
- controricorrente -
avverso la sentenza n. 65/2005 della CORTE D'APPELLO di TRIESTE, Seconda Sezione Civile, emessa il 1/12/2004;
depositata il 31/01/2005;
R.G.N. 63/C/2003;
udita la relazione della causa svolta nella Pubblica udienza del 18/03/2010 dal Consigliere Dott. GIACOMO TRAVAGLINO;
udito l'Avvocato D M S (per delega Avvocato G M);
udito il P.M. in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. FUZIO Riccardo, che ha concluso per il rigetto.
IN FATTO
La società di diritto francese SWA S.A. conviene in giudizio l'ente autonomo del porto di Trieste esponendo di aver acquistato da altra società importatrice alcune migliaia di balle di cotone che una terza impresa aveva depositato, su mandato dell'importatore, presso l'autorità portuale convenuta, e di aver subito la perdita della merce a seguito di un incendio. Chiede pertanto un risarcimento danni (Ndr: testo originale non comprensibile).
La corte di appello di Trieste, in riforma della sentenza di primo grado, rigetta la domanda, ritenendo l'acquirente privo di legittimazione attiva in relazione a contratto di deposito stipulato tra un soggetto terzo - che aveva agito in qualità di mandatario dell'imprenditore - e l'ente convenuto, in difetto di prova che l'acquirente stesso avesse stipulato con il terzo un contratto di mandato o di spedizione con l'incarico di porro in essere per suo conto un ulteriore contratto di deposito, non rilevando in contrario i documentati contatti tra acquirente e terzo depositante. Riterrà ancora la corte territoriale adita che, nell'incendio, l'autorità portuale non potesse