Cass. pen., sez. IV, sentenza 16/02/2023, n. 06566
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Testo completo
a seguente SENTENZA. sul ricorso proposto da: IL US nato a [...] il [...] avverso la sentenza del 16/12/2020 della CORTE APPELLO di PALERMOvisti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere ALESSANDRO D'ANDREA;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore OLGA MIGNOLO che ha concluso chiedendo
RITENUTO IN FATTO
1. Con sentenza del 16 dicembre 2020 la Corte di appello di Palermo, in parziale riforma della pronuncia del Tribunale di Trapani del 20 settembre 2018, ha rideterminato la pena applicata a ZO US, esclusa la continuazione, nella misura di mesi otto di reclusione ed euro 400,00 di multa in ordine al reato di cui agli artt. 624 e 625, n. 2, cod. pen., per essersi impossessato, a fini di profitto, di Kwh 8.848 di energia elettrica, sottratta all'ente erogatore Enel Distributore S.p.a., con violenza sulle cose consistita nell'allaccio diretto abusivo alla rete Enel.
2. Avverso tale provvedimento ha proposto ricorso per cassazione ZO US, a mezzo del suo difensore, eccependo due motivi di censura. Con il primo ha dedotto violazione di legge in relazione all'art. 54 cod. pen., per mancato riconoscimento della causa di non punibilità dello stato di necessità, oltre a contraddittorietà e manifesta illogicità della motivazione in proposito espressa. Sarebbe, in particolare, non chiara e incerta la motivazione con cui il giudice di secondo grado 'ha erroneamente ritenuto di escludere la configurabilità, nel caso di specie, della causa di giustificazione ex art. 54 cod. pen., tenuto conto del fatto che il ZO versava in precarie condizioni economiche, tanto da essere impossibilitato a provvedere altrimenti a fornire energia elettrica all'immobile occupato dalla sua famiglia. Con la seconda doglianza il ZO ha eccepito violazione di legge in relazione agli artt. 62-bis e 69 cod. pen., lamentando l'erroneo mancato riconoscimento delle circostanze attenuanti generiche in regime di prevalenza rispetto alla contestata aggravante e alla recidiva.
3. Il Procuratore generale ha rassegnato conclusioni scritte, con cui ha chiesto che il ricorso venga dichiarato inammissibile.
4. Il difensore ha depositato conclusioni scritte, con cui ha insistito per l'accoglimento del ricorso. CONSIDERATO IN DIRITTO1. Il ricorso è manifestamente infondato e deve, pertanto, essere dichiarato inammissibile.
2. Preliminarmente deve essere rilevato come, in ragione di quanto disposto dall'art. 2, comma 1, lett. i) del d.lgs. 10 ottobre 2022, n. 150, il novellato testo