Cass. pen., sez. II, sentenza 20/12/2022, n. 48273
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Testo completo
la seguente SENTENZA sul ricorso proposto dal Procuratore Generale della Repubblica presso la Corte di appello di Catanzaro, nel processo a carico di C D, nato a Catanzaro il 17/11/1939, C M, nata a Catanzaro il 8/5/1961;avverso la sentenza del 19/11/2021 del Tribunale di Catanzaro;visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;udita la relazione svolta dal consigliere M P;lette le conclusioni scritte trasmesse dal Pubblico ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale dott. V S, che ha concluso per l'annullamento della sentenza impugnata, con rinvio alla Corte di appello di Catanzaro per ulteriore corso. RITENUTO IN FATTO Il Procuratore generale della Repubblica presso la Corte di appello di Catanzaro ricorre, ai sensi dell'art. 569, comma 1, cod. proc. pen., contro la sentenza indicata in epigrafe, che, all'esito della compiuta istruttoria, ha dichiarato non doversi procedere nei confronti dei ricorrenti, imputati in concorso del reato di invasione di edificio di edilizia pubblica finalizzata alla occupazione, per intervenuta regolarizzazione amministrativa. La difesa aveva infatti dimostrato nel processo la intervenuta regolarizzazione della occupazione, oltre al pagamento dei primi canoni di locazione. CONSIDERATO IN DIRITTO Il ricorso è fondato. 1. Gli imputati erano tratti a giudizio per rispondere, in concorso, del delitto di invasione di edificio pubblico finalizzata alla occupazione (art. 633-639 bis cod. pen.). Alla pubblica udienza del 19 novembre 2011 le parti chiedevano concordemente di emettere sentenza di non doversi procedere stante la intervenuta regolarizzazione amministrativa del contesto. Il giudice, ritenuto che ricorressero i presupposti e le condizioni indicate nell'art.129 cod. proc. pen., con la indicata sentenza disponeva in conformità, ravvisando causa estintiva del reato consistente nella intervenuta regolarizzazione amministrativa del contesto. Il Procuratore generale territoriale impugnata la detta sentenza ritenendola abnorme e comunque illegittima, avendo il Tribunale fatto applicazione di una causa di estinzione del reato non prevista dalla legge.
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