Cass. civ., sez. I, sentenza 01/02/1999, n. 834
Sentenza
1 febbraio 1999
Sentenza
1 febbraio 1999
Sintesi tramite sistema IA Doctrine
L'intelligenza artificiale può commettere errori. Verifica sempre i contenuti generati.
Massime • 1
In tema di espropriazione, l'occupazione di un suolo, autorizzata dal sindaco quale prodromo all'emanazione di un decreto di esproprio di competenza regionale per la costruzione di un edificio scolastico, (nella specie, un asilo), diviene illegittima alla scadenza dei termini per il completamento dei lavori e per la pronuncia del decreto predetto, con conseguente legittimità della richiesta risarcitoria per danni da accessione invertita avanzata dal privato nei confronti (non della regione, ma) del comune occupante, il cui comportamento illecito non consiste nella omissione di quella attività amministrativa di completamento della procedura ablativa che avrebbe determinato il legittimo trasferimento dell'immobile a suo favore, bensì nell'aver perseverato nel conservare il possesso dell'immobile oltre la scadenza del termine di occupazione legittima pur nella consapevolezza che tale scadenza rendeva "ipso facto" illegittima l'occupazione. Una volta verificata la configurabilità dell'illecito aquiliano da occupazione illecita a carico del comune (con correlata lesione del diritto soggettivo del privato proprietario), va, nondimeno, accertata, nel medesimo giudizio, ove richiesto dello stesso comune convenuto (che lamenti il mancato completamento della procedura espropriativa per effetto dell'inerzia della regione competente all'esproprio), la eventuale corresponsabilità dell'ente regionale sotto il profilo della negligenza o dell'inerzia, onde quantificarne la misura della colpa e del contributo causale nel determinismo dell'illecito al fine di una possibile azione di rivalsa da parte del comune stesso (pur dovendosi, sotto tale profilo, considerare, altresì, il beneficio acquisitivo dell'opera pubblica conseguito dal predetto ente territoriale quale conseguenza dell'illecito, in applicazione del principio della "compensatio lucri cum damno").
Sul provvedimento
Testo completo
Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:
Dott. Pellegrino SENOFONTE - Presidente -
Dott. Alfio FINOCCHIARO - Consigliere -
Dott. Ugo IC PANEBIANCO - Consigliere -
Dott. Mario OSrio MORELLI - Rel. Consigliere -
Dott. Bruno SPAGNA MUSSO - Consigliere -
ha pronunciato la seguente
S E N T E N Z A
sul ricorso proposto da:
COMUNE DI RECCO, in persona del Sindaco pro tempore, elettivamente domiciliato in ROMA PIAZZA DEL PARADISO 55, presso l'avvocato NICOLA STAFFA, che lo rappresenta e difende unitamente all'avvocato RL BERTINI, giusta mandato in calce al ricorso;
- ricorrente -
contro
REGIONE LIGURIA, in persona del Presidente pro tempore, elettivamente domiciliata in ROMA VIA BOCCA DI LEONE 78, presso l'avvocato GIAMPAOLO ZANCHINI, che la rappresenta e difende unitamente all'avvocato LUIGI COCCHI, giusta delega a margine del controricorso;
- controricorrente -
contro
NT D'TE TI, NT AO, NT AR MA, NT DO, EREDI DI CA RL;
- intimati -
e sul 2 ricorso n. 08633/92 proposto da:
NT D'TE TI, NT AO, NT DO, NT AR, IO AR SA, SO AN, CA ET, SO PE, gli ultimi quattro in qualità di eredi di CA RL, elettivamente domiciliati in ROMA PIAZZA DELLA LIBERTÀ 13, presso l'avvocato ORLANDO SIVIERI, rappresentati e difesi, dall'avvocato RL RAGGI, giusta delega a margine del controricorso e ricorso incidentale;
- controricorrenti e ricorrenti incidentali -
contro
COMUNE DI RECCO, REGIONE LIGURIA;
- intimati -
avverso la sentenza n. 216/92 della Corte d'Appello di GENOVA, depositata il 10/3/92;
udita la relazione della causa svolta nella pubblica udienza del 12/10/98 dal Consigliere Dott. Mario OSrio MORELLI;
udito per il ricorrente, l'Avvocato Bertini, che ha chiesto l'accoglimento del ricorso principale e rigetto dell'incidentale;
udito per i resistenti e ricorrenti incidentali, NT, l'Avvocato Sivieri, con delega, che ha chiesto il rigetto del ricorso principale;
udito il P.M. in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. Antonio MARTONE che ha concluso per il rigetto del ricorso principale, l'assorbimento del ricorso incidentale condizionato. SVOLGIMENTO DEL PROCESSO
Nel 1984, AR NT D'ST, OL, AR AL e IC NT, nonché CA CA, premesso che il Sindaco del Comune di Recco, con decreto del 30 agosto 1978, aveva autorizzato l'occupazione di un suolo di loro proprietà, per la realizzazione di un asilo e rilevato che erano scaduti i termini per il completamento dei lavori e per la pronuncia del decreto di esproprio, convennero innanzi al Tribunale di Genova il Comune di Recco per sentirlo condannare al risarcimento del danno per l'occupazione divenuta illegittima, con interessi e rivalutazione monetaria. Il Comune dedusse, tra l'altro, che la procedura espropriativa non era stata completata solo per l'inerzia della ON IA. Quindi, citò in giudizio la suddetta ON perché rispondesse direttamente dei danni e, comunque, per essere manlevata da ogni condanna a favore degli attori. La ON, a sua volta, eccepì il proprio difetto di legittimazione passiva in relazione alla domanda proposta dagli attori e chiese il rigetto della domanda di garanzia formulata dal Comune. Il Tribunale condannò il Comune al risarcimento dei danni con interessi e danno da svalutazione, rigettando le altre domande.
Su impugnazione principale del Comune di Recco ed incidentale dei proprietari, la Corte d'appello di Genova, con sentenza del 12 dicembre 1991 - 10 marzo 1992, confermò la pronuncia di primo grado, sul punto che, in conseguenza dell'irreversibile trasformazione a fini pubblici del suolo privato, la proprietà dello stesso era stata acquistata dal Comune;
ribadì, infatti, che il Comune, quale responsabile dell'illecita occupazione, era tenuto al risarcimento del danno, a nulla rilevando che la ON non aveva emesso il