Cass. civ., SS.UU., sentenza 07/12/2016, n. 25040

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La domanda volta ad ottenere la condanna al pagamento dei canoni, accertati e non riscossi, per il consumo di acqua potabile e per lo smaltimento e depurazione di acque reflue, proposta da un comune nei confronti della società affidataria del relativo servizio, è compromettibile in arbitri, atteso che l'azione di risarcimento dei danni erariali e la possibilità per le amministrazioni interessate di promuovere le ordinarie azioni civilistiche di responsabilità restano, anche quando investano i medesimi fatti materiali, reciprocamente indipendenti, integrando le eventuali interferenze tra i giudizi una questione di proponibilità dell'azione di responsabilità innanzi al giudice contabile e non, invece, di giurisdizione.

Sul provvedimento

Citazione :
Cass. civ., SS.UU., sentenza 07/12/2016, n. 25040
Giurisdizione : Corte di Cassazione
Numero : 25040
Data del deposito : 7 dicembre 2016
Fonte ufficiale :

Testo completo

25040/16 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONI UNITE CIVILI Oggetto Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: ARBITRATO E Dott. RENATO RORDORF GIURISDIZIO- - Primo Pres.te f.f. - NE Dott. GIOVANNI AMOROSO Presidente Sezione - - Ud. 05/07/2016 - PU Dott. GIUSEPPE NAPOLETANO Presidente Sezione - - 40.25040 Presidente Sezione - R.G.N. 7880/2015 Dott. PIETRO CURZIO Dott. ADELAIDE AMENDOLA Rep. Presidente Sezione - C.I. Dott. ANNAMARIA AMBROSIO - Presidente Sezione - Dott. MARIA CRISTINA GIANCOLA - Consigliere - Dott. STEFANO PETITTI - Consigliere - Dott. CARLO DE CHIARA - Rel. Consigliere - ha pronunciato la seguente SENTENZA sul ricorso 7880-2015 proposto da: I.A.P. S.R.L., in persona del legale rappresentante pro tempore, elettivamente domiciliata in ROMA, VIALE MAZZINI 114/B, presso lo studio degli avvocati GIOVAMBATTISTA FERRIOLO e FERDINANDO EMILIO ABBATE, che la rappresentano e 386 difendono, per delega a margine del ricorso;
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- ricorrente -

contro

COMUNE DI TEVEROLA, in persona del Sindaco pro tempore, elettivamente domiciliato in ROMA, VIA BARBERINI 36, presso lo STUDIO QUEIROLO, COLAVINCENZO e SPINELLA, rappresentato e difeso dall'avvocato PAOLO VOSA, per delega a margine del controricorso;

- controricorrente -

avverso la sentenza n. 3639/2014 della CORTE D'APPELLO di NAPOLI, depositata il 28/08/2014;
udita la relazione della causa svolta nella pubblica udienza del 05/07/2016 dal Consigliere Dott. CARLO DE CHIARA;
uditi gli avvocati RANIERI RODA per delega orale dell'avvocato Giovambattista Ferriolo e PAOLO VOSA;
udito il P.M. in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. UMBERTO DE AUGUSTINIS, che ha concluso per l'accoglimento del primo motivo e l'affermazione della giurisdizione della Corte dei conti. SVOLGIMENTO DEL PROCESSO Il Comune di Teverola, che aveva affidato il servizio di accertamento e riscossione dei canoni per il consumo dell'acqua potabile e per lo smaltimento e depurazione delle acque reflue alla IAP s.r.l., la quale lo aveva svolto dal 1990 al 1999, promosse nei confronti della società affidataria giudizio arbitrale ai sensi del capitolato speciale. Il collegio arbitrale. adito dichiarò, tra l'altro, non compromettibile la domanda di condanna della IAP al pagamento degli importi relativi ai consumi idrici e ai canoni di smaltimento e depurazione inseriti nei ruoli approvati dal Comune, rientrando la Ric. 2015 n. 07880 sez. SU - ud. 05-07-2016 -2- controversia nella giurisdizione della Corte dei conti, e condannò la società al pagamento di € 2.142.659,00 per non aver adempiuto all'obbligo di accertare i consumi idrici effettivi degli utenti. La Corte d'appello di Napoli, rigettando l'impugnazione principale della IAP e accogliendo, invece, l'impugnazione incidentale del Comune, ha annullato il lodo nella parte in cui dichiarava non compromettibile la domanda relativa ai canoni accertati e non riscossi, sul rilievo della non esclusività della giurisdizione della Corte dei conti, che è

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