Cass. pen., sez. I, sentenza 11/08/2020, n. 23857

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Sul provvedimento

Citazione :
Cass. pen., sez. I, sentenza 11/08/2020, n. 23857
Giurisdizione : Corte di Cassazione
Numero : 23857
Data del deposito : 11 agosto 2020
Fonte ufficiale :

Testo completo

a seguente SENTENZA sul ricorso proposto da F G, nato a Roma il 10/12/1976, avverso l'ordinanza del Tribunale di sorveglianza di Roma in data 13/2/2020;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere C R;
letta la requisitoria del Pubblico ministero, in persona ,del Sostituto Procuratore generale F M, che ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. Con ordinanza in data 1/7/2019, il Magistrato di sorveglianza di Roma dispose, nei confronti di G F, l'aggravamento in casa di lavoro, per la durata di un anno, della misura di sicurezza della libertà vigilata, applicatagli con ordinanza dello stesso Magistrato in data 25/7/2018. Detto aggravamento conseguiva all'aumentata pericolosità del sottoposto desunta: 1) dall'arresto di F in esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare del Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Roma del 16/1/2019, per una rapina aggravata in danno di una donna: ordinanza confermata dal Tribunale del riesame il 31/1/2019;
2) dal rinvenimento di 0.6 grammi di cocaina presso il suo domicilio in occasione di una perquisizione domiciliare il 5/1/2019;
3) dalla omessa presentazione all'Autorità di P.S. il 25/9/2018 e il 7/10/2018, nonché dal controllo del 10/10/2018 in compagnia della fidanzata, pregiudicata;
fatti per cui era stato diffidato il 15/10/2018. 1.1. Avverso il predetto provvedimento era stato proposto appello, fondato sulla eccessiva severità dell'ordinanza del Magistrato di sorveglianza;
/ la difesa aveva successivamente fatto presente che, per i fattai rapina, era intervenuta, nei confronti di F, sentenza di assoluzione del 9/10/2019. 1.2. Con ordinanza in data 13/2/2020, il Tribunale di sorveglianza- di Roma rigettò l'appello proposto nell'interesse di F avverso il provvedimento del Magistrato di sorveglianza di Roma in data 1/7/2019. Dopo avere ricordato i gravi precedenti (plurime rapine perpetrate nel. 2007 in concorso, con uso di armi, ai danni di privati, di farmacie e di un supermercato, detenzione e spaccio di stupefacenti il 10/12/2016, commessi durante la detenzione nella Casa di reclusione di Roma-Rebibbia e detenzione e spaccio di stupefacenti ed estorsione del 24/2/2017, commessi durante la detenzione nella Casa circondariale di Velletri) e i deludenti esiti del trattamento intramurario (con il rifiuto di sottoporsi a un programma riabilitativo comunitario per affrontare l'irrisolta problematica tossicomanica, all'origine delle sue condotte criminali), il Collegio romano sottolineò come il rinvenimento di cocaina nell'abitazione di F, pur non integrante una fattispecie criminosa, denotasse l'attualità del legame con ambienti dello spaccio e il fatto che il soggetto continuava a fare uso di stupefacenti anche in libertà vigilata, circostanza tanto più grave alla luce della sua storia criminale;
pertanto, alla luce della violazione delle prescrizioni imposte e di una condotta affatto sintomatica di
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