Cass. civ., SS.UU., sentenza 16/04/2021, n. 10107
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Testo completo
ciato la seguente SENTENZA sul ricorso 28600-2019 proposto da: AKA GIORGIA CARLOTTA ELISABETTA, AKA MERAUD ALICIA SEVERINE, elettivamente domiciliate in ROMA, VIA OVIDIO, 32, presso lo studio dell'avvocato M A, rappresentate e difese dagli avvocati FRANCESCA CAPPELLINI, C P giusta procura in calce al ricorso;
- ricorrenti -
contro
V D Z C P M, elettivamente domiciliato in ROMA, VIA DEL
CORSO
47, presso lo studio dell'avvocato V G, che lo rappresenta e difende unitamente all'avvocato A D F giusta procura in calce al controricorso;
- controricorrente -
avverso il decreto della CORTE D'APPELLO di FIRENZE, depositata il 29/07/2019;
udita la relazione della causa svolta nella pubblica udienza del 23/03/2021 dal Consigliere Dott. M C;
Lette le conclusioni scritte del PUBBLICO MINISTERO, nella persona del Sostituto Procuratore Generale, Dott. G G, che ha chiesto il rigetto del ricorso;
Lette le memorie depositate dalle parti in prossimità dell'udienza;
RAGIONI IN FATTO DELLA DECISIONE
1. Aka Bernardus Henricus Josephus„ cittadino olandese, da anni residente in Italia, è deceduto in Impruneta il 1 gennaio 2016 e con testamento pubblico raccolto dal notaio T di Lisse (Olanda), redatto in lingua olandese, istituiva eredi universali le figlie A M A S e A G C E, entrambe residenti in Italia, nominando esecutore testamentario il dott. C P M V d Z, che era stato il suo commercialista e consulente fiscale. Il testamento all'art. 2 prevede espressamente che la successione sia regolata dal diritto ereditario dei Paesi Bassi, ed oltre all'istituzione come eredi delle due figlie, espressamente risulta la diseredazione degli altri figli non riportati al punto 7.1 del testamento, disponendo che, ove la successione in favore delle figlie non sortisse effetto, la stessa Ric. 2019 n. 28600 sez. SU - ud. 2.3-03-2021 -2- è devoluta "con rappresentazione nella successione" alle sorelle, nominativamente indicate nello stesso articolo 7. 2. Con ricorso indirizzato al Tribunale di Firenze, e depositato in data 29/06/2018, le eredi testamentarie hanno chiesto la sospensione e la revoca dell'incarico di esecutore testamentario del Van der Zwet, denunciando gravi scorrettezze ed irregolarità nell'adempimento dell'incarico e nella gestione della massa ereditaria, anche avuto riguardo alle condizioni economiche delle ricorrenti, studentesse in giovane età e prive di autonome risorse economiche. Si è costituito l'esecutore testamentario che ha eccepito il difetto di giurisdizione del giudice italiano a favore di quello olandese a norma dell'art. 6 del Reg. UE n. 650/2012 in materia di successioni transnazionali, contestando nel merito la fondatezza delle accuse rivoltegli. Il Tribunale, con decreto del 3 dicembre 2018, ha dichiarato la propria incompetenza ai sensi della previsione invocata dal resistente, ritenendo che il giudice olandese fosse più adatto alla decisione della causa, giudice da individuarsi territorialmente sula base della legge olandese prescelta dal testatore. In particolare, deponevano a favore di tale scelta la redazione del testamento in Olanda, l'accettazione dell'eredità perfezionatasi in Olanda, la confezione del testamento in lingua olandese, la collocazione di parte dei beni relitti, oltre che in Italia, in Olanda, e tra questi quelli di maggior valore, le consistenti pretese erariali dell'autorità fiscale olandese, la redazione in Olanda del certificato successorio europeo, la particolare complessità oggettiva dell'eredità.
3. Avverso tale decreto le ricorrenti hanno proposto reclamo insistendo per l'accoglimento della originaria domanda. Ric. 2019 n. 28600 sez. SU - ud. 23-03-2021 -3- Nella resistenza dell'esecutore, la Corte d'Appello di Firenze, in persona del Presidente, con decreto n. 1356 del 29 luglio 2019, ha rigettato il reclamo, condannando le reclamanti al pagamento delle spese del procedimento di reclamo. Ad avviso della Corte d'Appello la questione prioritaria da affrontare era quella della competenza a decidere del giudice italiano o olandese, apparendo condivisibile la soluzione già assunta dal Tribunale in favore del giudice straniero. La scelta fatta dal testatore di redigere il testamento in lingua olandese assoggettando la successione alla legge di tale paese, inducevano a radicare, nel rispetto della volontà testamentaria, la controversia in Olanda, ricorrendo le condizioni per derogare al criterio generale di determinazione della competenza legato alla residenza del de cuius. Non necessariamente la scelta della legge applicabile alla successione coinvolge anche quella del foro, ma la necessità per il giudice italiano, ove chiamato a decidere la causa, di dover applicare un diritto straniero, creerebbe notevoli problemi di gestione del contenzioso. Tale circostanza emergeva dalle stesse difese delle reclamanti che evidenziavano la loro stessa mancata conoscenza della lingua paterna e le difficoltà di rapporti con l'esecutore testamentario, difficoltà che sarebbero esasperate ove la cognizione restasse in capo al giudice italiano. Questi, oltre ad avere poca dimestichezza con la lingua ed il diritto stranieri, avrebbe anche la necessità di far ricorso a traduttori per rendere comprensibile una notevole mole di documenti redatti in olandese, con il rischio di fraintendimenti e difettose interpretazioni delle sfumature linguistiche e tecniche degli atti. Ric. 2019 n. 28600 sez. SU - ud. 23-03-2021 -4- Il Regolamento in tema di successione ha tenuto conto di tale eventualità, consentendo al giudice dello stato di residenza, per ragioni di opportunità, di declinare la propria competenza, essendo l'individuazione come giudice competente di quello della legge scelta per la disciplina della successione, un criterio di carattere non eccezionale da applicare in modo restrittivo, bensì uno strumento volto ad assicurare la convergenza tra la legge sostanziale applicabile ed il foro dinanzi al quale radicare la controversia (come appunto confermato dal 27° considerando del regolamento). La coerenza che deve tendenzialmente esistere tra forum e ius può avere delle controindicazioni, ad esempio nella ubicazione dei beni caduti in successione, ma nella specie questa non ricorre, in quanto, a prescindere dal valore intrinseco dei beni, il patrimonio in Italia è costituito essenzialmente da immobili, facilmente gestibili ed alienabili tramite un emissario qualificato in loco, mentre in Olanda ha sede una società di capitali della quale il de cuius era unico socio, che richiede ben maggiori attenzioni. Né può inficiare tale valutazione la deduzione secondo cui tale società sarebbe priva di valore, posto che diviene ancor più opportuno che l'amministrazione ovvero la liquidazione avvengano a cura di un porofessioniista locale, nel caso di specie scelto dal testatore. Quanto alle incombenze tributarie, le stesse si presentano in entrambi gli stati, sicché non può costituire un criterio orientativo della scelta il fatto che i beni in Italia siano sottoposti a tassazione, in quanto chiunque sarà chiamato a gestire il patrimonio dovrà inevitabilmente confrontarsi con le due legislazioni tributarie. Ric. 2019 n. 28600 sez. SU - ud. 23-03-2021 -5- E' pur vero che per le ricorrenti sarebbe più vantaggioso relazionarsi con un giudice italiano, ma avuto riguardo all'orizzonte soggettivo della successione, l'intervenuta diseredazione di due delle figlie naturali del testatore, entrambe residenti e radicate in Olanda, pone la necessità di dover tenere conto delle aspettative successorie delle stesse, vantando in base alla legge olandese, un diritto di credito privilegiato nei confronti dell'asse. Al rigetto del reclamo ha quindi fatto seguire le regolazione delle spese di lite, in base al principio della soccombenza.
4. Per la cassazione del decreto della Corte d'Appello di Firenze hanno proposto ricorso le originarie parti istanti sulla base di un unico articolato motivo. V d Z C P M ha resistito con controricorso. In prossimità dell'udienza entrambe le parti hanno depositato memoria.
5. Il ricorso è stato quindi esaminato in
- ricorrenti -
contro
V D Z C P M, elettivamente domiciliato in ROMA, VIA DEL
CORSO
47, presso lo studio dell'avvocato V G, che lo rappresenta e difende unitamente all'avvocato A D F giusta procura in calce al controricorso;
- controricorrente -
avverso il decreto della CORTE D'APPELLO di FIRENZE, depositata il 29/07/2019;
udita la relazione della causa svolta nella pubblica udienza del 23/03/2021 dal Consigliere Dott. M C;
Lette le conclusioni scritte del PUBBLICO MINISTERO, nella persona del Sostituto Procuratore Generale, Dott. G G, che ha chiesto il rigetto del ricorso;
Lette le memorie depositate dalle parti in prossimità dell'udienza;
RAGIONI IN FATTO DELLA DECISIONE
1. Aka Bernardus Henricus Josephus„ cittadino olandese, da anni residente in Italia, è deceduto in Impruneta il 1 gennaio 2016 e con testamento pubblico raccolto dal notaio T di Lisse (Olanda), redatto in lingua olandese, istituiva eredi universali le figlie A M A S e A G C E, entrambe residenti in Italia, nominando esecutore testamentario il dott. C P M V d Z, che era stato il suo commercialista e consulente fiscale. Il testamento all'art. 2 prevede espressamente che la successione sia regolata dal diritto ereditario dei Paesi Bassi, ed oltre all'istituzione come eredi delle due figlie, espressamente risulta la diseredazione degli altri figli non riportati al punto 7.1 del testamento, disponendo che, ove la successione in favore delle figlie non sortisse effetto, la stessa Ric. 2019 n. 28600 sez. SU - ud. 2.3-03-2021 -2- è devoluta "con rappresentazione nella successione" alle sorelle, nominativamente indicate nello stesso articolo 7. 2. Con ricorso indirizzato al Tribunale di Firenze, e depositato in data 29/06/2018, le eredi testamentarie hanno chiesto la sospensione e la revoca dell'incarico di esecutore testamentario del Van der Zwet, denunciando gravi scorrettezze ed irregolarità nell'adempimento dell'incarico e nella gestione della massa ereditaria, anche avuto riguardo alle condizioni economiche delle ricorrenti, studentesse in giovane età e prive di autonome risorse economiche. Si è costituito l'esecutore testamentario che ha eccepito il difetto di giurisdizione del giudice italiano a favore di quello olandese a norma dell'art. 6 del Reg. UE n. 650/2012 in materia di successioni transnazionali, contestando nel merito la fondatezza delle accuse rivoltegli. Il Tribunale, con decreto del 3 dicembre 2018, ha dichiarato la propria incompetenza ai sensi della previsione invocata dal resistente, ritenendo che il giudice olandese fosse più adatto alla decisione della causa, giudice da individuarsi territorialmente sula base della legge olandese prescelta dal testatore. In particolare, deponevano a favore di tale scelta la redazione del testamento in Olanda, l'accettazione dell'eredità perfezionatasi in Olanda, la confezione del testamento in lingua olandese, la collocazione di parte dei beni relitti, oltre che in Italia, in Olanda, e tra questi quelli di maggior valore, le consistenti pretese erariali dell'autorità fiscale olandese, la redazione in Olanda del certificato successorio europeo, la particolare complessità oggettiva dell'eredità.
3. Avverso tale decreto le ricorrenti hanno proposto reclamo insistendo per l'accoglimento della originaria domanda. Ric. 2019 n. 28600 sez. SU - ud. 23-03-2021 -3- Nella resistenza dell'esecutore, la Corte d'Appello di Firenze, in persona del Presidente, con decreto n. 1356 del 29 luglio 2019, ha rigettato il reclamo, condannando le reclamanti al pagamento delle spese del procedimento di reclamo. Ad avviso della Corte d'Appello la questione prioritaria da affrontare era quella della competenza a decidere del giudice italiano o olandese, apparendo condivisibile la soluzione già assunta dal Tribunale in favore del giudice straniero. La scelta fatta dal testatore di redigere il testamento in lingua olandese assoggettando la successione alla legge di tale paese, inducevano a radicare, nel rispetto della volontà testamentaria, la controversia in Olanda, ricorrendo le condizioni per derogare al criterio generale di determinazione della competenza legato alla residenza del de cuius. Non necessariamente la scelta della legge applicabile alla successione coinvolge anche quella del foro, ma la necessità per il giudice italiano, ove chiamato a decidere la causa, di dover applicare un diritto straniero, creerebbe notevoli problemi di gestione del contenzioso. Tale circostanza emergeva dalle stesse difese delle reclamanti che evidenziavano la loro stessa mancata conoscenza della lingua paterna e le difficoltà di rapporti con l'esecutore testamentario, difficoltà che sarebbero esasperate ove la cognizione restasse in capo al giudice italiano. Questi, oltre ad avere poca dimestichezza con la lingua ed il diritto stranieri, avrebbe anche la necessità di far ricorso a traduttori per rendere comprensibile una notevole mole di documenti redatti in olandese, con il rischio di fraintendimenti e difettose interpretazioni delle sfumature linguistiche e tecniche degli atti. Ric. 2019 n. 28600 sez. SU - ud. 23-03-2021 -4- Il Regolamento in tema di successione ha tenuto conto di tale eventualità, consentendo al giudice dello stato di residenza, per ragioni di opportunità, di declinare la propria competenza, essendo l'individuazione come giudice competente di quello della legge scelta per la disciplina della successione, un criterio di carattere non eccezionale da applicare in modo restrittivo, bensì uno strumento volto ad assicurare la convergenza tra la legge sostanziale applicabile ed il foro dinanzi al quale radicare la controversia (come appunto confermato dal 27° considerando del regolamento). La coerenza che deve tendenzialmente esistere tra forum e ius può avere delle controindicazioni, ad esempio nella ubicazione dei beni caduti in successione, ma nella specie questa non ricorre, in quanto, a prescindere dal valore intrinseco dei beni, il patrimonio in Italia è costituito essenzialmente da immobili, facilmente gestibili ed alienabili tramite un emissario qualificato in loco, mentre in Olanda ha sede una società di capitali della quale il de cuius era unico socio, che richiede ben maggiori attenzioni. Né può inficiare tale valutazione la deduzione secondo cui tale società sarebbe priva di valore, posto che diviene ancor più opportuno che l'amministrazione ovvero la liquidazione avvengano a cura di un porofessioniista locale, nel caso di specie scelto dal testatore. Quanto alle incombenze tributarie, le stesse si presentano in entrambi gli stati, sicché non può costituire un criterio orientativo della scelta il fatto che i beni in Italia siano sottoposti a tassazione, in quanto chiunque sarà chiamato a gestire il patrimonio dovrà inevitabilmente confrontarsi con le due legislazioni tributarie. Ric. 2019 n. 28600 sez. SU - ud. 23-03-2021 -5- E' pur vero che per le ricorrenti sarebbe più vantaggioso relazionarsi con un giudice italiano, ma avuto riguardo all'orizzonte soggettivo della successione, l'intervenuta diseredazione di due delle figlie naturali del testatore, entrambe residenti e radicate in Olanda, pone la necessità di dover tenere conto delle aspettative successorie delle stesse, vantando in base alla legge olandese, un diritto di credito privilegiato nei confronti dell'asse. Al rigetto del reclamo ha quindi fatto seguire le regolazione delle spese di lite, in base al principio della soccombenza.
4. Per la cassazione del decreto della Corte d'Appello di Firenze hanno proposto ricorso le originarie parti istanti sulla base di un unico articolato motivo. V d Z C P M ha resistito con controricorso. In prossimità dell'udienza entrambe le parti hanno depositato memoria.
5. Il ricorso è stato quindi esaminato in
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