Cass. pen., sez. II, sentenza 06/06/2022, n. 21799
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Testo completo
la seguente SENTENZA sul ricorso proposto da: D'ALOIA SIMONE nato a SANT'ANGELO LODIGIANO il 03/12/1999 avverso la sentenza del 15/02/2021 della CORTE APPELLO di GENOVAvisti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;udita la relazione svolta dal Consigliere SANDRA RECCHIONE;Il procedimento si celebra con contraddittorio scritto ai sensi dell'art. 23 comma 8 del D.L. n. 137 del 2020 il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore V M ha depositato conclusioni scritte chiedendo l'inammissibilità del ricorso RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO 1. La Corte di appello di Genova confermava la condanna del D'Aloia per il reato di rapina (aggravata dall'uso di una arma da taglio e dall'avere approfittato di condizioni di tempo e di luogo tali da ostacolare la privata difesa) e per quello previsto dall'art. 4 della Legge n. 110 del 1975. Si contestava al ricorrente di avere minacciato la persona offesa, estraendo dalla tasca dei pantaloni un grosso coltello, nel parcheggio sotterraneo della stazione di La Spezia. 2. Avverso tale sentenza proponeva ricorso per cassazione il difensore che deduceva: 2.1. violazione di legge e vizio di motivazione in ordine alla credibilità dei contenuti accusatori provenienti dalla persona offesa che sarebbero contraddittori sia nell'indicare le condizioni di illuminazione del luogo dell'aggressione, che nel definire il momento in cui avrebbe visto il coltello;si deduceva inoltre che vi era stata una "integrale" restituzione della refurtiva e non solo "parziale" come affermato dalla persona offesa.
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