Cass. civ., SS.UU., sentenza 26/11/2021, n. 36897
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In tema di determinazione della competenza, in ipotesi di proposizione cumulativa di più domande, l'affermazione dell'attore di limitare l'ammontare della domanda nei limiti della competenza per valore del giudice adito ha il duplice effetto di radicare la competenza innanzi al predetto giudice e di delimitare in tali limiti l'importo accertabile dalla sentenza, con conseguente nullità della pronuncia per l'ipotesi di superamento del valore determinato per effetto della clausola di contenimento.
Spetta alla giurisdizione del giudice ordinario la cognizione sulla domanda di manleva proposta dal gestore del servizio idrico integrato nei confronti dell'ente territoriale concedente nell'ambito dell'azione risarcitoria proposta dall'utente con riferimento all'insufficiente livello di somministrazione di acqua potabile, atteso che la domanda di manleva qualifica una garanzia impropria che è il riflesso della domanda principale risarcitoria, con la quale condivide pertanto il radicamento nella giurisdizione ordinaria.
Sul provvedimento
Testo completo
3 6897-2 1 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONI UNITE CIVILI Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati Oggetto RESPONSABILITA' GUIDO RAIMONDI Primo Presidente f.f. CIVILE GENERALE FELICE MANNA Presidente di Sezione E MON Consigliere LUIGI ALESSANDRO SCARANO Consigliere ALBERTO GIUSTI Consigliere Ud. 14/09/2021 PU Cron. 36897 ALDO CARRATO Consigliere R.G.N. 35570/2019 M MI Consigliere ANTONIETTA SCRIMA Consigliere Rel. - ROSSANA MANCINO Consigliere с.м. ha pronunciato la seguente SENTENZA sul ricorso R.g. n. 35570/2019 proposto da: TALETE S.p.A., in persona del legale rappresentante pro tempore, elettivamente domiciliata in Roma, Via Livio Andronico 25, presso lo studio dell'avvocato G D P, che la rappresenta e difende;
-ricorrente
contro
M,M V, A C e M elettivamente domiciliati in Roma, Via Nazario Sauro 16, presso lo studio dell'avvocato M P, che li rappresenta e difende;
- controricorrenti e contro 351 21 REGIONE LAZIO, in persona del Presidente pro tempore, elettivamente domiciliata a Roma, Via Marcantonio Colonna 27 presso la sede dell'Avvocatura dell'Ente, rappresentata e difesa dall'avvocato R M;
- controricorrente -
nonché
contro
AUTORITA' D'AMBITO TERRITORIALE OTTIMALE n. 1 LAZIO NORD- VITERBO;
- intimata- avverso la sentenza n. 1086/2019 del TRIBUNALE di VITERBO, depositata il 16/09/2019;
udita la relazione della causa svolta nella pubblica udienza del 14/09/2021 dal Consigliere ANTONIETTA SCRIMA;
udito il P.M. in persona del Sostituto Procuratore Generale ALBERTO CARDINO, che ha chiesto l'accoglimento dei motivi 1, 3 e 5;
uditi gli avvocati Andrea GRECO per delega orale dell'avvocato G D P, R M e Riccardo CASINI per delega orale dell'avvocato M P.
FATTI DI CAUSA
Con sentenza n. 131/15, depositata il 30 dicembre 2014, Talete S.p.a. venne condannata dal Giudice di pace di Viterbo al pagamento di importi risarcitori, ciascuno inferiore a 5.000,00 euro (precisamente euro 700,00 ciascuno), in favore di M V, Anna Chiricozzi e M Marianello, tre utenti dei servizi idrici forniti dalla predetta società nell'ambito della zona di competenza dell'ATO 1 Lazio Nord, per eccessivo quantitativo di arsenico nell'acqua, nonché alla riduzione dell'importo per costo di depurazione in misura del 50% in favore degli utenti attori e fu accolta la domanda di manleva formulata dalla convenuta nei confronti della Regione Lazio, chiamata Ric. 2019 n. 35570 sez. SU - ud. 14-09-2021 -2- in causa unitamente all'Autorità d'Ambito 1 Lazio Nord Viterbo dalla Talete S.p.a.. Nelle more del giudizio di primo grado, la convenuta rinunciò alla domanda di manleva proposta nei confronti della ATO n. 1 Lazio Nord Viterbo, che accettò la rinuncia (senza che il Giudice adito provvedesse alla sua estromissione dal giudizio). La decisione di primo grado, appellata in via principale dalla Regione Lazio e in via incidentale dai predetti utenti, venne parzialmente riformata, con sentenza 1086/2019, pubblicata il 16 settembre 2019, dal Tribunale di Viterbo che dichiarò il difetto di giurisdizione del G.O. relativamente alla domanda di manleva proposta da Talete S.p.a. nei confronti delle chiamate in causa, condannò la Talete S.p.a. a pagare a ciascuno degli attori, appellanti incidentali, a titolo di risarcimento del danno patrimoniale, la somma di euro 1.834,65 e, a titolo di risarcimento del danno non patrimoniale, la somma di euro 300,00, oltre interessi in misura legale dalla data di quella decisione al saldo;
accertò il diritto degli attori, appellanti incidentali, alla riduzione al 50% dei costi di depurazione indicati nella tariffa idrica da versare alla Talete S.p.a., fino a quando non sarebbe stata erogata acqua potabile;
condannò la Talete S.p.a. alle spese di quel grado in favore degli appellanti incidentali, della Regione Lazio e dell'ATO Lazio Nord 1. Avverso la sentenza d'appello Talete S.p.a. ha proposto ricorso per cassazione articolato in cinque motivi. Hanno resistito con separati controricorsi la Regione Lazio e Moira Villani, A C e M Marianello. Non ha svolto attività difensiva in questa sede l'Autorità d'Ambito territoriale Ottimale n. 1 Lazio Nord Viterbo. Ric. 2019 n. 35570 sez. SU - ud. 14-09-2021 -3- Il ricorso è stato avviato alla trattazione in camera di consiglio, essendo state ritenute sussistenti le condizioni di cui agli artt. 375, 376 e