Cass. pen., sez. II, sentenza 14/10/2019, n. 42024
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o la seguente SENTENZA sul ricorso proposto da: VELICHKO OLGA nato il 10/02/1971 avverso la sentenza del 17/2/2017 della Corte d'appello di Roma visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;udita la relazione svolta dal Consigliere S D P Udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale G P che ha concluso chiedendo annullarsi con rinvio la sentenza impugnata Udita l'Avv. G T P, in sostituzione dell'Avv. L P nell'interesse della parte civile F R, che ha concluso depositando conclusioni scritte e nota spese. RITENUTO IN FATTO 1. La Corte d'appello di Roma, con sentenza in data 17 febbraio 2017, ha confermato la condanna alla pena ritenuta di giustizia pronunciata dal Tribunale di Roma, in data 11 giugno 2013, nei confronti di VELICHCKO OLGA in relazione al reato di cui all'art. 55, comma 9, d. Igs. 231/2007. 2.1. Propone ricorso per cassazione la difesa dell'imputata deducendo, con unico motivo di ricorso, violazione di legge, in relazione agli artt. 56 e 624 bis cod. pen.;192 cod. proc. pen., nonché vizio della motivazione (omessa, insufficiente e illogica, oltre che contraddittoria);lamenta la ricorrente che la sentenza impugnata, al pari della sentenza di primo grado, abbia fondato la responsabilità dell'imputata sulle sole dichiarazioni del persona offesa senza valutarne in concreto l'attendibilità, violando comunque la regola di giudizio sui requisiti della prova indiziaria e ignorando i dati di fatto esposti con l'atto di appello, che dimostravano sia l'esistenza dell'autorizzazione all'uso della carta di credito da parte del titolare, sia l'uso della carta esclusivamente al fine di garantire una prenotazione alberghiera, senza alcun effettivo prelievo di denaro.