Cass. pen., sez. V, sentenza 02/04/2019, n. 14393
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la seguente SENTENZA sul ricorso proposto dalla parte civile SINOPOLI VIRGINIA nata a DOMODOSSOLA il 07/05/1961 nel procedimento a carico di ZACCARIA JONATHAN nato a DOMODOSSOLA il 10/08/1984 avverso la sentenza del 06/03/2018 del GIUDICE di PACE di VERBANIAvisti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;sentita la relazione svolta dal consigliere E M M;lette le conclusioni del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale M P, che ha concluso chiedendo che la Corte di cassazione voglia annullare senza rinvio la sentenza del 6.3.2018 con cui è stata dichiarata l'inammissibilità del ricorso;voglia altresì annullare senza rinvio l'ordinanza emessa in data 6.3.2018 nella parte in cui non risulta essere stata disposta la conseguente trasmissione degli atti al PM ex art. 26 comma 2 d. Igs. n. 274 del 2000 per l'ulteriore corso del procedimento, disponendosi in conformità;con adozione di ogni conseguente statuizione. RITENUTO IN FATTO 1. Con la sentenza e l'ordinanza impugnate il Giudice di pace di Verbania ha dichiarato inammissibile il ricorso immediato di Sinopoli Virginia, persona offesa del reato di cui all'art. 612 cod. pen., perché la firma sull'atto sarebbe stata autenticata dall'abogado M P, senza allegare la dichiarazione di intesa di cui all'art. 8 cl. Igs. n. 96 del 2001. 2. Avverso il provvedimento ricorre Sinopoli Virginia, a mezzo del proprio difensore e procuratore speciale, articolando due motivi.
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