Cass. pen., sez. V, sentenza 26/03/2019, n. 13196
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Testo completo
la seguente SENTENZA sul ricorso proposto da: MIHAI VASILE SAMIR nato il 01/02/1986 avverso l'ordinanza del 10/12/2018 del TRIB. LIBERTA' dì ROMA udita la relazione svolta dal Consigliere IRENE SCORDAMAGLIA;
lette/sentite le conclusioni del PG
FRANCESCO SALZANO
Il Proc. Gen. conclude per l'inammissibilita' udito il difensore
RITENUTO IN FATTO
1. Con ordinanza del 10 dicembre 2018, il Tribunale di Roma, costituito ai sensi dell'art. 310 cod.proc.pen., ha accolto l'appello proposto dal Pubblico Ministero presso il Tribunale di Roma avverso l'ordinanza applicativa delle misure del divieto di dimora nel Comune di Roma e dell'obbligo di presentazione quotidiana alla P.G. della Stazione CC di Ladispoli, resa, il 7 novembre 2018, dal Tribunale della stessa città nei confronti di M V S, sottoposto ad indagini in relazione al delitto di tentato furto pluriaggravato in concorso, commesso il 6 novembre 2018 in danno di P A. A ragione della decisione, con la quale applicava al M la misura cautelare in carcere, assumeva che era concreto ed attuale, oltre che di notevole intensità, il pericolo di reiterazione di delitti della stessa specie di quello contestatogli, attesi i plurimi precedenti specifici che l'indagato vantava a suo carico - uno dei quali, tra l'altro, estremamente recente - e l'assenza di fonti di reddito lecito, sì da trarre dal delitto le fonti di sostentamento;
di modo che, reputate inidonee a scongiurare il pericolo di recidiva misure non comportanti una continuativa limitazione della libertà personale, e giudicato inadeguato a consentire
lette/sentite le conclusioni del PG
FRANCESCO SALZANO
Il Proc. Gen. conclude per l'inammissibilita' udito il difensore
RITENUTO IN FATTO
1. Con ordinanza del 10 dicembre 2018, il Tribunale di Roma, costituito ai sensi dell'art. 310 cod.proc.pen., ha accolto l'appello proposto dal Pubblico Ministero presso il Tribunale di Roma avverso l'ordinanza applicativa delle misure del divieto di dimora nel Comune di Roma e dell'obbligo di presentazione quotidiana alla P.G. della Stazione CC di Ladispoli, resa, il 7 novembre 2018, dal Tribunale della stessa città nei confronti di M V S, sottoposto ad indagini in relazione al delitto di tentato furto pluriaggravato in concorso, commesso il 6 novembre 2018 in danno di P A. A ragione della decisione, con la quale applicava al M la misura cautelare in carcere, assumeva che era concreto ed attuale, oltre che di notevole intensità, il pericolo di reiterazione di delitti della stessa specie di quello contestatogli, attesi i plurimi precedenti specifici che l'indagato vantava a suo carico - uno dei quali, tra l'altro, estremamente recente - e l'assenza di fonti di reddito lecito, sì da trarre dal delitto le fonti di sostentamento;
di modo che, reputate inidonee a scongiurare il pericolo di recidiva misure non comportanti una continuativa limitazione della libertà personale, e giudicato inadeguato a consentire
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