Cass. pen., sez. II, sentenza 17/03/2021, n. 10252

la seguente: SENTENZA sul ricorso proposto da: BENAIBA HAKIM nato il 10/10/1973;
avverso la sentenza del 13/03/2020 della CORTE APPELLO di BOLOGNA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere I P;
lette le conclusioni del procuratore generale dott. E P che ha chiesto dichiararsi l'inammissibilità del ricorso. RITENUTO IN FATI-0 1.1 Con sentenza in data 13 marzo 2020, la corte di appello di Bologna confermava la pronuncia del G.U.P. del medesimo tribunale datata 16 ottobre 2019, che aveva condannato B H alle pene di legge perché colpevole dei reati di rapina impropria e porto abusivo di coltello.

1.2 Avverso detta sentenza proponeva ricorso per cassazione il difensore dell'imputato, avv.to B, deducendo con distinti motivi: - erronea applicazione della legge penale ed in particolare dell'art. 383 cod.pen., sussistenza per analogia della causa di giustificazione di cui all'art. 393 bis cod.pen., carenza di motivazione relativamente alla dedotta illegittimità dell'arresto da parte dei privati, non consentito in caso di semplice furto, che doveva fare ritenere legittima la reazione dell'imputato ed escludere la contestata fattispecie di rapina impropria;
- erronea applicazione della disciplina dettata dall'art. 56 cod.pen., carenza e contraddittorietà della motivazione ricorrendo l'ipotesi del delitto tentato non essendo stato compiuto lo spossessamento;
- erronea applicazione della legge penale quanto alla esclusione della attenuante di cui all'art. 62 n. 5 cod.pen. ravvisandosi il fatto doloso della persona offesa consistito nella reazione ai danni del ricorrente.