Cass. civ., sez. IV lav., sentenza 08/11/2018, n. 28597
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ciato la seguente SENTENZA sul ricorso 25523-2013 proposto da: A S RNNSFN53H23E209B, elettivamente domiciliato in ROMA, C/0 CONTI CARLO VIA E. PASQUALI N.3, unitamente all'Avvocato TIRINNOCCHI PENNA SALVATORE, che lo rappresenta e difende, giusta delega 2018 in atti;2822 - ricorrente -contro MINISTERO DELL'INTERNO 80185690585, in persona del Ministro pro temporerappresentato e difeso dall'AVVOCATURA GENERALE DELLO STATO, presso i cui Uffici domicilia in ROMA, alla VIA DEI PORTOGHESI N.12;- contrari corrente - nonchè contro PREFETTURA AGRIGENTO;- intimata - avverso la sentenza n. 1065/2013 della CORTE D'APPELLO di P, depositata il 20/05/2013 R.G.N. 1359/2011;udita la relazione della causa svolta nella pubblica udienza del 05/07/2018 dal Consigliere Dott. A D F;udito il P.M. in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. A C che ha concluso per il rigetto;udito l'Avvocato TIRINNOCCHI PENNA SALVATORE. R.G.25523/2013 FATTI DI CAUSA La Corte d'Appello di Palermo, confermando la sentenza del Tribunale di Agrigento, ha rigettato la domanda proposta da S A, funzionario del Ministero dell'Interno, addetto all'Ufficio Passaporti della Questura di Agrigento, rivolta a ottenere il riconoscimento del diritto al rimborso da parte dell'Amministrazione, delle spese legali sostenute per la difesa nel processo penale per peculato e ricettazione di valori bollati, da cui era stato assolto con formula piena. La Corte ha ritenuto che le condotte contestate fossero del tutto indipendenti dall'assolvimento dei compiti istituzionali affidati all'Arnone, e che la qualità di pubblico ufficiale dallo stesso rivestita, aveva costituito una mera occasione e non la causa delle condotte contestate. Pertanto, aveva ritenuto che non potesse trovare applicazione, nel caso in esame, l'art. 18 del d.l. n.67/1997, convertito in I. n.135/1997, il quale dispone che le spese legali sono rimborsate dalle Amministrazioni di appartenenza qualora i fatti e gli atti oggetto dei giudizi di responsabilità civile, penale e amministrativa siano connessi con l'espletamento del servizio o con l'assolvimento di obblighi istituzionali, e sempre che, i predetti giudizi, si siano conclusi con sentenza di proscioglimento. Per la cassazione della sentenza ricorre S A con un unico motivo. Il Ministero dell'Interno resiste con controricorso mentre la Prefettura di Agrigento resta intimata.
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