Cass. pen., sez. IV, sentenza 15/07/2022, n. 27663
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Testo completo
a seguente SENTENZA sui ricorsi proposti da: BEQUIRA3 LILO nato il 30/10/1981 BEQUIRAJ ROZET nato il 09/09/1985 avverso la sentenza del 19/04/2021 della CORTE APPELLO di TORINOvisti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
svolta la relazione dal Consigliere G C;
lette le conclusioni del procuratore generale, in persona del sostituto S P, con le quali si è chiesta la declaratoria di inammissibilità del ricorso per entrambi gli imputati, con le conseguenti statuizioni ai sensi dell'art. 616, cod. proc. pen. Ritenuto in fatto 1. La Corte d'appello di Torino ha confermato la sentenza, con la quale il Tribunale cittadino aveva condannato
BEQUIRAJ
Lilo e BEQUIRA3 Rozet per un tentativo di furto aggravato commesso ai danni di un supermercato il 24 gennaio 2013, riconosciute le circostanze attenuanti generiche equivalenti.
2. La difesa degli imputati ha proposto ricorsi con unico atto, formulando due motivi. Con il primo, ha dedotto erronea applicazione delle legge penale e vizio della motivazione con riferimento al giudizio di comparazione tra gli elementi circostanziali, poichè lo stesso Tribunale aveva considerato il fatto modesto, in quanto posto in essere con modalità grossolane. La Corte territoriale, dal canto suo, non avrebbe invece fornito una puntuale spiegazione del proprio ragionamento, a fronte delle doglianze sollevate con il gravame. Con il secondo, ha dedotto erronea applicazione della legge penale, questa volta con riferimento al mancato accoglimento della richiesta avanzata ai sensi dell'art. 131 bis, cod. pen., avendo la Corte territoriale confermato il rigetto della istanza da parte del primo giudice, a fronte della insussistenza di elementi ostativi, soprattutto ove
svolta la relazione dal Consigliere G C;
lette le conclusioni del procuratore generale, in persona del sostituto S P, con le quali si è chiesta la declaratoria di inammissibilità del ricorso per entrambi gli imputati, con le conseguenti statuizioni ai sensi dell'art. 616, cod. proc. pen. Ritenuto in fatto 1. La Corte d'appello di Torino ha confermato la sentenza, con la quale il Tribunale cittadino aveva condannato
BEQUIRAJ
Lilo e BEQUIRA3 Rozet per un tentativo di furto aggravato commesso ai danni di un supermercato il 24 gennaio 2013, riconosciute le circostanze attenuanti generiche equivalenti.
2. La difesa degli imputati ha proposto ricorsi con unico atto, formulando due motivi. Con il primo, ha dedotto erronea applicazione delle legge penale e vizio della motivazione con riferimento al giudizio di comparazione tra gli elementi circostanziali, poichè lo stesso Tribunale aveva considerato il fatto modesto, in quanto posto in essere con modalità grossolane. La Corte territoriale, dal canto suo, non avrebbe invece fornito una puntuale spiegazione del proprio ragionamento, a fronte delle doglianze sollevate con il gravame. Con il secondo, ha dedotto erronea applicazione della legge penale, questa volta con riferimento al mancato accoglimento della richiesta avanzata ai sensi dell'art. 131 bis, cod. pen., avendo la Corte territoriale confermato il rigetto della istanza da parte del primo giudice, a fronte della insussistenza di elementi ostativi, soprattutto ove
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