Cass. pen., sez. V, sentenza 21/02/2019, n. 07893

la seguente SENTENZA sul ricorso proposto da: PROCURATORE DELLA REPUBBLICA PRESSO IL TRIBUNALE DI CASTROVILLARInel procedimento a carico di: GUARINO GIUSEPPE nato a TERRANOVA DI POLLINO il 20/03/1946 inoltre:

SAPORITO ANTONIO

1_ avverso la sentenza del 29/06/2017 del GIUDICE DI PACE di CASTROVILLARIvisti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere PAOLA BORRELLI;
udite le conclusioni del Sostituto Procuratore generale L B, che ha chiesto il rigetto del ricorso del pubblico ministero. udito il difensore dell'imputato, Avv R S in sost. dell'Avv. MONICA MANERA, che ha concluso per l'inammissibilità del ricorso del pubblico ministero.

RITENUTO IN FATTO

1. Il 25 giugno 2017, il Giudice di pace di Castrovillari - ex Giudice di pace di Cassano sullo Ionio - ha assolto G G dal reato di ingiuria ai danni di A S perché il fatto non è più previsto dalla legge come reato e dal reato di minaccia nei confronti della medesima persona offesa, perché il fatto non sussiste, ex art. 530, comma 2, cod. proc. pen.

2. La pronunzia è stata appellata — con specifico riferimento all'assoluzione per il reato di cui all'art. 612 cod. pen. — dal pubblico ministero presso il Tribunale di Castrovillari ed il locale Giudice monocratico, osservando che l'art. 36 d.Lgs. 28 agosto 2000, n. 274 consente l'appello del pubblico ministero solo avverso le sentenze di condanna, ha rimesso gli atti a questa Corte ex art. 568, comma 5, cod. proc. pen. L'impugnazione del pubblico ministero denunzia l'«erroneità e la manifesta illogicità» della sentenza impugnata, sia lamentando che il Giudice di pace aveva trascurato che l'imputato era rimasto contumace, senza addurre una propria versione difensiva, sia ripercorrendo le prove a carico e sia sminuendo la rilevanza di quella a discarico.