Cass. civ., sez. VI, ordinanza 08/03/2018, n. 05539

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Sul provvedimento

Citazione :
Cass. civ., sez. VI, ordinanza 08/03/2018, n. 05539
Giurisdizione : Corte di Cassazione
Numero : 05539
Data del deposito : 8 marzo 2018
Fonte ufficiale :

Testo completo

seguente ORDINANZA sul ricorso 2710-2017 proposto da: TONDO M ATONIETTA, elettivamente domiciliata in ROMA, PIAZZA CAVOUR, presso la CORTE DI CASSAZIONE, rappresentata e difesa dall'avvocato C C;

- ricorrente -

contro

DELIGIO GUENDALINA, DELIGIO LEONARDO ROSSANO, "I'

ARANTINO I

Th1 NA , elettivamente domiciliati in R()\ 1A, PIAZZA CAVOUR, presso la CORTE DI CASSAZIONE, rappresentati e difesi dall'avvocato G R M;

- controricorrenti -

contro

L M, LEO PIERLUIG I, M A;

- intimati -

avverso la sentenza n. 578/2016 della CORTE D'APPELLO di LECCE, depositata il 09/06/2016;
udita la relazione della causa svolta nella camera di consiglio non partecipata del 22/11/2017 dal Consigliere Dott. ANTONELLA PELLECCHIA. Ric. 2017 n. 02710 sez. M3 - ud. 22-11-2017 -2- Rilevato che:

1. La controversia trae origine dalla richiesta degli eredi di S D di dichiarare inefficaci nei loro confronti ai sensi dell'articolo 2101 c.c. gli atti di disposizione con i quali M A T aveva donato ai figli P ed M L la nuda proprietà di alcuni immobili siti nel Comune di Copertino. A sostegno della domanda gli attori deducevano che con ricorso ex art. 409 c.p.c. avevano chiesto, sempre nella loro qualità di eredi del D, la condanna della ditta Casa Arredo di M A T in persona dell'omonima titolare al pagamento delle differenze retributive in relazione al rapporto di lavoro intercorso con il de cuius nel periodo ottobre 1985- agosto 2006. Il Tribunale di Lecce, con sentenza n. 425/2012 rigettava la domanda osservando che dalla documentazione in atti risultava che il ricorso ex articolo 409 c.p.c. proposto dagli attori contro la Tondo era stato depositato successivamente alla data in cui risultavano compiuti gli atti di disposizione di cui si chiedeva l'inefficacia;
riteneva anche che non vi era la prova della consapevolezza dei convenuti delle pretese che gli attori avrebbero avanzato in difetto di allegazioni di eventuali atti stragiudiziale di richiesta di costituzione in mora.

2. La Corte di Appello di Lecce con la sentenza n. 425 del 13 dicembre 2012 in / riforma della sentenza di primo grado accoglieva la domanda ritenendo che la prova della consapevolezza della debitrice si evinceva dalla circostanza dell'avvenuta
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