Cass. civ., SS.UU., sentenza 09/03/2018, n. 05786
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onunciato la seguente SENTENZA sul ricorso 5580-2016 proposto da: N C, N D, N L, nella qualità di eredi legittimi di V T, elettivamente domiciliati in ROMA, PIAZZA ADRIANA 11, presso lo studio dell'avvocato S P, rappresentati e difesi dall'avvocato G I;- ricorrenti -contro AET S.P.A., in persona del Presidente pro tempore, elettivamente domiciliata in ROMA, VIA E. DUSE 35, presso lo studio dell'avvocato F P, che la rappresenta e difende unitamente all'avvocato G S B;- controricorrente - COMUNE DI NI, in persona del Sindaco pro tempore, elettivamente domiciliato in ROMA, VIA DEI GRACCHI 187, presso lo studio dell'avvocato M M S L, rappresentato e difeso dall'avvocato SALVATORE ZAPPALA';- controricorrente e ricorrente incidentale - contro N D, N L, N C, elettivamente domiciliati in ROMA, PIAZZA ADRIANA 11, presso lo studio dell'avvocato S P, che li rappresenta e difende unitamente all'avvocato G I;AET S.P.A., in persona del Presidente pro tempore, elettivamente domiciliata in ROMA, VIA E. DUSE 35, presso lo studio dell'avvocato F P, che la rappresenta e difende unitamente all'avvocato G S B;- con troricorrenti all'incidentale - avverso la sentenza n. 12/2015 del TRIBUNALE SUPERIORE DELLE ACQUE PUBBLICHE, depositata il 21/01/2015. Udita la relazione della causa svolta nella pubblica udienza del 09/05/2017 dal Consigliere Dott. LUIGI ALESSANDRO SCARANO;udito il Pubblico Ministero, in persona dell'Avvocato Generale Dott. FRANCESCO MAURO IACOVIELLO, che ha concluso per l'inammissibilità del ricorso;Ric. 2016 n. 05580 sez. SU - ud. 09-05-2017 -2- uditi gli Avvocati Salvatore Piermantini per delega dell'avvocato Giuseppe Ippolito, Marcello Magnano di San Lio per delega dell'avvocato Salvatore Zappalà e Francesco Pappalardo. SVOLGIMENTO DEL PROCESSO Con sentenza del 21/1/2015 il Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche, in parziale accoglimento del gravame interposto dalla sig. Teresa Viglianisi -quale erede del sig. Luigi Nicosia- e in conseguente parziale riforma della pronunzia Trap Sicilia 23/2/2009, ha condannato anche il Comune di Nicolosi alla restituzione in favore della prima del pozzo, confermando per il resto l'impugnata pronunzia del giudice di prime cure di condanna della società Acoset s.p.a. ( già Consorzio Acquedotto Etneo ) alla restituzione dello stesso, che nel 1994 il Nicosia aveva «concesso in uso gratuito fino al 30 aprile 1995 ai due enti»;con rigetto viceversa delle domande di condanna al pagamento di indennizzo per la relativa utilizzazione e di risarcimento dei danni lamentati «a causa della sfilettatura della sommersa, che aveva determinato la caduta della pompa alla base del pozzo e la riduzione della profondità e della portata del pozzo stesso, precludendo altresì la possibilità di eseguire lavori di coltivazione per l'ipotesi di abbassamento della falda», nonché «dell'ulteriore danno che Acoset le aveva arrecato dapprima realizzando un nuovo pozzo in zona limitrofa e captando illegittimamente acqua dalla medesima falda, che risultava alla fine esaurita». Avverso la suindicata pronunzia del Tsap i sigg. C N ed altri -quali eredi sig. Teresa Viglianisi- propongono ora ricorso per cassazione, affidato a 3 motivi, illustrati da memoria. Resistono con separati controricorsi la società Acoset s.p.a. e il Comune di Nicolosi, il quale ultimo spiega altresì ricorso incidentale condizionato, sulla base di unico motivo, illustrato da memoria, cui Ric. 2016 n. 05580 sez. SU - ud. 09-05-2017 -3- resistono con controricorso i sigg. C N ed altri, nella qualità.
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