Cass. pen., sez. VII, ordinanza 06/05/2021, n. 17405

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Sul provvedimento

Citazione :
Cass. pen., sez. VII, ordinanza 06/05/2021, n. 17405
Giurisdizione : Corte di Cassazione
Numero : 17405
Data del deposito : 6 maggio 2021
Fonte ufficiale :

Testo completo

seguente ORDINANZA sul ricorso proposto da: TERRAZZINO GIUSEPPE VINCENZO nato a RAFFADALI il 12/06/1964 avverso la sentenza del 02/07/2020 della CORTE APPELLO di PALERMOdato avviso alle parti;
udita la relazione svolta dal Consigliere ANTONIO L TA;
N. 4)

MOTIVI DELLA DECISIONE

1. Il ricorso proposto dall'imputato in epigrafe è manifestamente infondato e quindi inammissibile perché contenente censure non consentite nel giudizio di legittimità, in quanto concernenti la ricostruzione e la valutazione del fatto, profili del giudizio rimessi alla esclusiva competenza del giudice di merito che ha fornito una congrua e adeguata motivazione, immune da censure logiche perché basata su corretti criteri di inferenza, espressi in un ragionamento fondato su condivisibili massime di esperienza.

2. Per completezza, vale rammentare che l'invocata applicazione dell'art. 131-bis c.p., è già stata sottoposta al giudice del merito che ha, incensurabilmente, escluso l'applicabilità dell'istituto in parola, facendo buon uso dei principi affermati da questa Corte, in virtù dei quali, ai fini della configurabilità della causa di esclusione della punibilità per particolare tenuità del fatto, il giudizio sulla tenuità richiede una valutazione complessa e congiunta di tutte le peculiarità della fattispecie concreta, che tenga conto dei parametri di cui all'art. 133 c.p. (cfr. Sez. Un., n. 13681 del 25/02/2016, Rv. 266590) i quali, nella specie, hanno natura e struttura oggettive (pena edittale, modalità della condotta, esiguità del danno) (v. anche Sez. 5, n. 17246 del 19/02/2020 Ud. -dep. 05/06/2020- Rv. 279112). Nella specie, il giudice, ben adempiendo al dictum rescindente, ha congruamente motivato il diniego ritenendo che il ricorrente «aveva un ruolo di responsabilità e di rilievo nella vicenda, in quanto custode del manufatto sequestrato. Ciononostante, l'imputato ha commesso una condotta di apprezzabile gravità, in quanto, a fronte di un abuso edilizio certamente notevole (elevazione di un intero piano fuori terra - il quarto di un edificio, dell'ampiezza, tale quarto piano, di ben 75 mq., con altezza media di circa 3 m. e con cubatura non assentita di oltre 200 mc. - completamente abusivo, con tutto ciò che ne deriva in termini di modifica di prospetto e di incremento del carico urbanistico), ha rimosso - lui che dell'opera era il custode - i sigilli apposti al momento del sequestro del manufatto, al fine di proseguire le opere abusive, che sono state materialmente proseguite».
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