Cass. civ., SS.UU., sentenza 04/10/2019, n. 24856

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Sul provvedimento

Citazione :
Cass. civ., SS.UU., sentenza 04/10/2019, n. 24856
Giurisdizione : Corte di Cassazione
Numero : 24856
Data del deposito : 4 ottobre 2019
Fonte ufficiale :

Testo completo

iato la seguente SENTENZA sul ricorso 27060-2017 proposto da: BENVENUTI SCIASCIA OSCAR ANDREA MARIA, CALAFIORE LUCIA, CALAFIORE MARIA ROSARIA, CALAFIORE EMANUELE, CALAFIORE GAETANA, BENVENUTI LEONARDO ALBERTO MARIA, elettivamente domiciliati in _ROMA, presso la CANCELLERIA DELLA CORTE DI CASSAZIONE, rappresentati e difesi dall'avvocato R B;

- ricorrenti -

contro

C D G, in persona del Sindaco pro tempore, elettivamente domiciliato in ROMA, VIA

PALESTRO

78, presso lo studio dell'avvocato S V, rappresentato e difeso dall'avvocato A B;
MINISTERO DELLA GIUSTIZIA, in persona del Ministro pro tempore, elettivamente domiciliato in ROMA, VIA DEI

PORTOGHESI

12, presso l'AVVOCATURA GENERALE DELLO STATO;

- controricorrenti -

avverso l'ordinanza n. 190/2017 del CONSIGLIO DI GIUSTIZIA AMMINISTRATIVA PER LA REGIONE SICILIANA, depositata il 24/04/2017. Udita la relazione della causa svolta nella pubblica udienza del 16/04/2019 dal Consigliere G B;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale L C, che ha concluso per l'accoglimento del ricorso, p.q.r.;
uditi gli avvocati R B, A B e G S per l'Avvocatura Generale dello Stato. Ric. 2017 n. 27060 sez. SU - ud. 16-04-2019 -2-

RILEVATO CHE

1. La controversia trae origine da una occupazione di terreni con demolizione del fabbricato sovrastante posta in essere dal Comune di Gela al fine di edificare il nuovo palazzo di giustizia.

2. I proprietari ricorsero alla giustizia amministrativa per ottenere l'annullamento dei provvedimenti con i quali era stata disposta l'acquisizione delle aree di loro proprietà ai sensi dell'art. 43 del t.u. espropriazioni ed era stata respinta la domanda di condono edilizio relativa al fabbricato.

3. In seguito alla sentenza n. 293/2010 della Corte Costituzionale dichiarativa dell'illegittimità costituzionale dell'art. 43 del T.U.E. il Consiglio di Gustizia Amministrativa della Regione Siciliana (C.G.A.R.S.) ha confermato, con sentenza n. 9/2012, la decisione del T.A.R. che aveva accolto i ricorsi e annullato i provvedimenti di acquisizione ordinando al Comune la restituzione delle aree occupate e condannando l'Amministrazione comunale al risarcimento dei danni.

4. Il Consiglio di Gustizia Amministrativa della Regione Siciliana (C.G.A.R.S.) ha rilevato che il Comune, a parte la possibilità di acquisire in via transattiva il consenso dei sigg.ri Calafiore per la stipula di un contratto di vendita, avrebbe dovuto iniziare un nuovo procedimento espropriativo mentre allo stato era comunque tenuto a risarcire il danno provocato dalla occupazione illegittima. Ric. 2017 n. 27060 sez. SU - ud. 16-04-2019 -3- 5. Nel successivo procedimento di ottemperanza della sentenza n. 9/2012 è stato nominato un commissario ad acta. Quindi il C.G.A.R.S., pronunciando, con ordinanza n. 190/2017, sui reclami proposti dagli odierni ricorrenti e dal Comune di Gela avverso la relazione del 21/4- 1.6.2015 e gli ulteriori atti del Commissario ad acta ha ordinato al Commissario di "proseguire nel procedimento di ottemperanza di quanto deciso dalla sentenza del C.G.A.R.S. n.9/2012 nei sensi di cui in motivazione" concedendo ulteriore proroga dell'incarico sino al 31 dicembre 2017. 6. Nella motivazione della ordinanza n. 190/2017 il Consiglio di Gustizia Amministrativa per la Regione Siciliana ha rilevato la intervenuta trasformazione dei terreni per l'avvenuta realizzazione su di essi del Palazzo di Gustizia di Gela e ha dato atto che l'Amministrazione comunale, oltre all'ipotesi di un acquisto dell'area concordata con i proprietari, per ottemperare alla sentenza n. 9/2012 dovrebbe esperire il procedimento di acquisizione sanante di cui all'art. 42 bis del T.U.E. o altrimenti dovrebbe restituire l'area di proprietà Calafiore e Benvenuti, previa demolizione del Palazzo di Gustizia ivi realizzato;
ha inoltre indicato, tenendo conto dei rilievi del Commissario ad acta i criteri che si dovrebbero seguire nella liquidazione dell'indennità relativa all'occupazione dell'area e per addivenire al risarcimento diretto a compensare la perdita della proprietà da parte dei sigg.ri Benvenuti e Calafiore. Tuttavia la motivazione del C.G.A.R.S. Ric. 2017 n. 27060 sez. SU - ud. 16-04-2019 -4- si esprime inequivocamente nel senso di chiarire che né il giudice dell'ottemperanza né il suo ausiliare può attivare la procedura espropriativa ai sensi dell'art. 42 bis T.U.E. perchè è solo l'autorità che utilizza il bene per scopi di interesse pubblico che può assumere !a decisione di espropriarlo attivando il procedimento eccezionale ex art. 42 bis. Dovranno quindi essere piuttosto il Comune di Gela e il Ministero della Gustizia, d'intesa fra loro, a decidere se determinarsi in tal senso anche se si tratta sostanzialmente di una decisione vincolata perché l'alternativa potrebbe essere solo quella, irrealistica, della restituzione dell'area previo abbattimento dell'ivi esistente Palazzo di Gustizia. Ma quest'ultima - come ha precisato il C.G.A.R.S. - è una notazione meramente fattuale. Su tali presupposti il C.G.A.R.S., dopo aver indicato i criteri che a suo giudizio potrebbero essere segui:i nella determinazione di indennità e risarcimenti, ribadisce che le Amministrazioni intimate potranno azionare convenientemente, con ogni ausilio che potrà essere fornito dal Commissario ad acta adiuvato eventualmente dal consulente dallo stesso già nominato, la procedura di cui all'art. 42 bis "per porre fine a una situazione che allo stato vede l'occupazione illegittima dell'area sulla quale insiste il Tribunale di Gela". A tale scopo di ausilio - ha concluso il C.G.A.R.S. - deve essere disposta una ulteriore proroga dell'incarico commissariale.
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