Cass. pen., sez. VII, ordinanza 09/10/2018, n. 45140
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a seguente ORDINANZA sul ricorso proposto da: ZAGHET DARIO nato a PORDENONE il 08/08/1971 avverso la sentenza del 19/04/2017 della CORTE APPELLO di TRIESTEdato avviso alle parti;udita la relazione svolta dal Consigliere S B;RITENUTO IN FATTO -E CONSIDERATO IN DIRITTO L'imputato D ZAGHET, in atti generalizzato, ricorre contro la sentenza indicata in epigrafe (che ne ha confermato la condanna in ordine al reato di truffa alla pena ritenuta di giustizia dal primo giudice), lamentando violazioni di legge e vizi di motivazione quanto al diniego delle attenuanti generiche. All'odierna udienza camerale, celebrata ex artt. 610, comma 1, e 611, comma 1, c.p.p., il collegio ha preso atto della regolarità degli avvisi di rito, ed all'esito ha deciso come da dispositivo in atti. Il ricorso è integralmente inammissibile perché presentato per un motivo non consentito, assolutamente privo di specificità in tutte le sue articolazioni (in quanto reiterativo di doglianze già esaminate e non accolte dalla Corte di appello) e comunque manifestamente infondato. Il motivo reitera, più o meno pedissequamente, censure già dedotte in appello e già non accolte, risultando, pertanto, privo della specificità necessaria ai sensi dell'art. 581, comma 1, lett. C), c.p.p. (Sez. IV, sentenza n. 15497 del 22 febbraio - 24 aprile 2002,