Cass. pen., sez. V, sentenza 05/05/2023, n. 18887
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Segnala un errore nella sintesiSul provvedimento
Testo completo
la seguente SENTENZA sul ricorso proposto da: PROCURATORE GENERALE PRESSO CORTE D'APPELLO DI ROMAnel procedimento a carico di: IL GI NT nato a [...] il [...] nel procedimento a carico di quest'ultimo inoltre: NO IA ZI ( avverso la sentenza del 21/03/2022 della CORTE APPELLO di ROMAvisti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere DANIELA BIFULCO;
udito il Sostituto Procuratore generale, Dott.ssa OLGA MIGNOLO, la quale ha concluso chiedendo l'annullamento senza rinvio della sentenza impugnata, essendo il reato estinto per prescrizione. Il difensore di Parte Civile, Avv. Francesco Brasca, del foro di Vibo Valentia, in qualità di sostituto processuale dell'Avv. NI CO, ha depositato in aula atto di nomina a sostituto processuale, conclusioni e nota spese;
si è riportato alle conclusioni depositate e ha chiesto il rigetto del ricorso. LiAvv. Quirino brio del foro di Avellino, difensore dellAimputato, ha insistito per l'accoglimento del ricorso con particolare riferimento al secondo motivo. Ritenuto in fatto 1. Con sentenza del 21 marzo 2022, indicata in epigrafe, la Corte d'appello di Roma ha confermato la decisione, emessa dal Tribunale della medesima città in data 27 giugno 2016, nei confronti di VA IO IL per il reato di cui all'art. 494 cod. pen. Il fatto-reato è circoscritto alla data del 12 marzo 2012 e si sostanzia nella seguente contestazione: l'imputato, «al fine di ottenere le copie degli atti del processo numero 15808/07, inducendo in errore il personale della cancelleria della Seconda sezione penale del Tribunale di Roma, nella richiesta di rilascio copie si qualificava falsamente avvocato difensore di parte civile, Maria Grazia SA, la quale ne aveva revocato la nomina». L'imputato è stato condannato alla pena di mesi due di reclusione e al risarcimento del danno nei confronti della p.c.
2. Avverso la sentenza< hanno proposto ricorso per cassazione il Sostituto Procuratore generale della Corte d'appello di Roma, Dott. Marcello Monteleone, e l'imputato, per il tramite del proprio difensore, Avv. Quirino brio, affidando le proprie censure ai motivi di seguito enunciati.
2.1. Il ricorso del Sostituto Procuratore generale della Corte d'appello di Roma ha a oggetto un unico motivo, col quale si deduce violazione degli artt. 157 e 161, secondo comma, cod. pen., per avere la Corte d'appello confermato la decisione di condanna emessa dal Giudice di primo grado, disattendendo le conclusioni del Procuratore generale che avevano rilevato l'intervenuta prescrizione del reato. Secondo il ricorrente, nel momento in cui è stata pronunciata l'impugnata sentenza (21 marzo 2022), erano già intercorsi i termini di prescrizione, come derivanti dal combinato disposto degli articoli 157 e 161, secondo comma, cod. pen., tenuto in conto il fatto che non risultavano intervenute sospensioni del dibattimento in grado di estendere i termini di prescrizione. Il reato risulterebbe estinto per intervenuta prescrizione in data 12 settembre 2019. 2.2 Il ricorso di VA IO IL si articola in tre motivi, col primo dei quali si eccepisce violazione di legge, ex art. 606 lett. 6) del codice di rito, dell'art. 23 bis d.l. 137/2020, convertito in legge n. 176/2020, e dell'art 178 lett. b) e c) del codice di rito per mancata trasmissione alla difesa, nei 10 giorni precedenti l'udienza, delle conclusioni scritte del Procuratore generale. Le conclusioni risulterebbero mancanti -osserva la difesa- anche nel fascicolo d'appello,