Cass. civ., SS.UU., ordinanza 27/11/2019, n. 31028
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Testo completo
iato la seguente ORDINANZA sul ricorso 32694-2018 proposto da: COMUNE DI CAMPOBELLO DI LICATA, in persona del Sindaco pro tempore, elettivamente domiciliato in ROMA, VIA
AUGUSTO RIBOTY
28, presso lo studio dell'avvocato A F, rappresentato e difeso dall'avvocato G R;
- ricorrente -
contro
LO GIUDICE MARGHERITA, LO GIUDICE V, LO GIUDICE CARMELA, LO GIUDICE GIUSEPPE, elettivamente domiciliati in ROMA, VIA
FEDERICO CESI
21, presso lo studio dell'avvocato V G, rappresentati e difesi dall'avvocato V LO GIUDICE;
- controricorrenti -
per regolamento di giurisdizione in relazione al giudizio pendente n. 3271/2015 del TRIBUNALE di AGRIGENTO. Udita la relazione della causa svolta nella camera di consiglio del 22/10/2019 dal Consigliere A P L;
lette le conclusioni scritte del Sostituto Procuratore Generale I Z, il quale chiede dichiararsi la giurisdizione del giudice ordinario.
RILEVATO CHE
Con atto di citazione del 29 ottobre 2015, V, M, G e C L G convenivano in giudizio il Comune di Campobello di Licata dinanzi al Tribunale di Agrigento e ne chiedevano la condanna all'integrale risarcimento del danno per l'occupazione illecita, reputata usurpativa, di aree urbane di loro proprietà, site nel medesimo Comune, irreversibilmente trasformate e utilizzate come strade adibite a pubblico transito (via Buozzi e via Prampolini), in mancanza di atti formali di occupazione e di esproprio. Il Comune di Campobello di Licata, costituitosi, eccepiva il difetto di giurisdizione del giudice ordinario, in favore del giudice amministrativo, per essere le aree in questione destinate a strada nel Programma di Fabbricazione, approvato dal Comune in data 9 novembre 1979, destinazione reiterata nel Piano Particolareggiato del 1983 e nel Piano Regolatore Generale, divenuto efficace con delibera comunale del 14 febbraio 2006, la cui approvazione valeva come dichiarazione di pubblica utilità;
nel merito contestava la fondatezza della domanda;
quindi ha proposto ricorso per regolamento di giurisdizione, con il quale ha chiesto di dichiarare la giurisdizione del giudice amministrativo. Ric. 2018 n. 32694 sez. SU - ud. 22-10-2019 -2- I signori V, M, G e C L G hanno resistito con controricorso.
CONSIDERATO CHE
1.- Vanno preliminarmente respinte le eccezioni, sollevate dai resistenti, di inammissibilità del ricorso sia per il profilo della validità della procura alle liti che si assume priva del decreto sindacale di incarico che è, invece, specificamente indicato nella procura, la quale è intrinsecamente valida, essendo stata rilasciata dall'organo competente a conferirla, sia per l'asserita preclusione temporale per essere il ricorso ex art. 41 c.p.c. stato proposto «a istruzione chiusa e pochi giorni prima dell'udienza in cui la causa viene trattenuta per la sentenza» e, quindi, contrariamente a quanto sostenuto, tempestivamente, essendo il ricorso stato proposto dopo la chiusura dell'istruttoria ma prima che la causa sia stata trattenuta in decisione, essendo stata rinviata per la precisazione delle conclusioni (cfr. Cass., sez. un., 29 gennaio 2018, n. 2144;
27 luglio 2016, n. 15539). 2.- Il petitum della pretesa svolta nel giudizio di merito attiene al diritto dei proprietari di aree urbane trasformate in strade
AUGUSTO RIBOTY
28, presso lo studio dell'avvocato A F, rappresentato e difeso dall'avvocato G R;
- ricorrente -
contro
LO GIUDICE MARGHERITA, LO GIUDICE V, LO GIUDICE CARMELA, LO GIUDICE GIUSEPPE, elettivamente domiciliati in ROMA, VIA
FEDERICO CESI
21, presso lo studio dell'avvocato V G, rappresentati e difesi dall'avvocato V LO GIUDICE;
- controricorrenti -
per regolamento di giurisdizione in relazione al giudizio pendente n. 3271/2015 del TRIBUNALE di AGRIGENTO. Udita la relazione della causa svolta nella camera di consiglio del 22/10/2019 dal Consigliere A P L;
lette le conclusioni scritte del Sostituto Procuratore Generale I Z, il quale chiede dichiararsi la giurisdizione del giudice ordinario.
RILEVATO CHE
Con atto di citazione del 29 ottobre 2015, V, M, G e C L G convenivano in giudizio il Comune di Campobello di Licata dinanzi al Tribunale di Agrigento e ne chiedevano la condanna all'integrale risarcimento del danno per l'occupazione illecita, reputata usurpativa, di aree urbane di loro proprietà, site nel medesimo Comune, irreversibilmente trasformate e utilizzate come strade adibite a pubblico transito (via Buozzi e via Prampolini), in mancanza di atti formali di occupazione e di esproprio. Il Comune di Campobello di Licata, costituitosi, eccepiva il difetto di giurisdizione del giudice ordinario, in favore del giudice amministrativo, per essere le aree in questione destinate a strada nel Programma di Fabbricazione, approvato dal Comune in data 9 novembre 1979, destinazione reiterata nel Piano Particolareggiato del 1983 e nel Piano Regolatore Generale, divenuto efficace con delibera comunale del 14 febbraio 2006, la cui approvazione valeva come dichiarazione di pubblica utilità;
nel merito contestava la fondatezza della domanda;
quindi ha proposto ricorso per regolamento di giurisdizione, con il quale ha chiesto di dichiarare la giurisdizione del giudice amministrativo. Ric. 2018 n. 32694 sez. SU - ud. 22-10-2019 -2- I signori V, M, G e C L G hanno resistito con controricorso.
CONSIDERATO CHE
1.- Vanno preliminarmente respinte le eccezioni, sollevate dai resistenti, di inammissibilità del ricorso sia per il profilo della validità della procura alle liti che si assume priva del decreto sindacale di incarico che è, invece, specificamente indicato nella procura, la quale è intrinsecamente valida, essendo stata rilasciata dall'organo competente a conferirla, sia per l'asserita preclusione temporale per essere il ricorso ex art. 41 c.p.c. stato proposto «a istruzione chiusa e pochi giorni prima dell'udienza in cui la causa viene trattenuta per la sentenza» e, quindi, contrariamente a quanto sostenuto, tempestivamente, essendo il ricorso stato proposto dopo la chiusura dell'istruttoria ma prima che la causa sia stata trattenuta in decisione, essendo stata rinviata per la precisazione delle conclusioni (cfr. Cass., sez. un., 29 gennaio 2018, n. 2144;
27 luglio 2016, n. 15539). 2.- Il petitum della pretesa svolta nel giudizio di merito attiene al diritto dei proprietari di aree urbane trasformate in strade
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