Cass. pen., sez. II, sentenza 09/05/2018, n. 20469

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Sul provvedimento

Citazione :
Cass. pen., sez. II, sentenza 09/05/2018, n. 20469
Giurisdizione : Corte di Cassazione
Numero : 20469
Data del deposito : 9 maggio 2018
Fonte ufficiale :

Testo completo

la seguente SENTENZA sul ricorso nell'interesse di EN RE, n. a Bari il 19/02/1983, rappresentato ed assistito dall'avv. Olga Piergallini, di fiducia, avverso l'ordinanza emessa dalla Corte di appello di Palermo, terza sezione penale, n. 473/2017, in data 13/11/2017;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere RE Pellegrino;
letta la requisitoria del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale dott. Pietro Molino, che ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. Con ordinanza in data 13/11/2017, la Corte d'appello di Palermo rigettava l'istanza, presentata nell'interesse di RE EN, di rimessione in termini per impugnare la sentenza emessa dal Tribunale di Agrigento in data 01/03/2017, con la quale lo stesso era stato condannato alla pena di mesi sei di reclusione per il reato di cui all'art. 635, comma 2, n. 3 cod. pen.

2. Avverso detta ordinanza, nell'interesse di RE EN, viene proposto ricorso per cassazione per lamentare, con unico motivo, l'inosservanza e l'erronea applicazione della legge penale con riferimento alla corretta interpretazione dell'art. 175 cod. proc. pen. In particolare, si censura la rilevata "regolarità formale" del procedimento, in assenza di alcuna situazione di incolpevole conoscenza da parte del condannato della sentenza. In realtà, la Corte territoriale avrebbe omesso di considerare come, secondo il costante recente insegnamento della giurisprudenza di legittimità, non vale a provare di fondatezza l'istanza di restituzione il fatto che gli atti siano stati regolarmente notificati nel rispetto delle norme codicistiche, richiedendosi invece la prova che l'imputato abbia avuto "effettiva" conoscenza del procedimento e/o del provvedimento emesso a suo carico.

CONSIDERATO IN DIRITTO

1. Il ricorso è manifestamente infondato e, come tale, da dichiararsi inammissibile.

2. La richiesta di restituzione nel termine era stata argomentata

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