Cass. pen., sez. VII, ordinanza 13/12/2019, n. 50503
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Testo completo
seguente ORDINANZA sul ricorso proposto da: ROGGI MARCELLO nato a CASTIGLION FIORENTINO il 30/09/1958 avverso la sentenza del 13/12/2018 della CORTE APPELLO di FIRENZEdato avviso alle parti;
udita la relazione svolta dal Consigliere U M';
In/h
RITENUTO IN FATTO
1. Con sentenza in data 13.12.2018 la Corte d'appello di Firenze ha confermato la sentenza in data 8.3.2018 del Tribunale di Arezzo che aveva condannato M R alle pene di legge per il reato di cui agli art. 81 cpv cod. pen. e 2, comma 1-bis, d.l. 12 settembre 1983, n. 463, conv. con modifiche dalla I. 11 novembre 1983, n. 638, perché, in qualità di legale rappresentante della ditta Ante Laborem, aveva omesso di versare all'INPS le ritenute previdenziali ed assistenziali operate sulle retribuzioni dei lavoratori dipendenti relative ai mesi di febbraio, marzo ed aprile 2011, ammontanti ad C 21.979,00, fatto accertato in Arezzo il 20.5.2011. 2. Con il primo motivo di ricorso l'imputato lamenta la violazione dell'art. 606, comma 1, lett. b), cod. proc. pen., in relazione all'art. 157 cod. pen., poiché il reato era stato commesso il 20 maggio 2011 e quindi era prescritto al momento della pronuncia della sentenza d'appello Con il secondo motivo deduce la violazione dell'art. 606, comma 1, lett. b), cod. proc. pen., in relazione all'art. 2, comma 1-bis, I. 11 novembre 1983, n. 638. Precisa che il modello DM 10 aveva
udita la relazione svolta dal Consigliere U M';
In/h
RITENUTO IN FATTO
1. Con sentenza in data 13.12.2018 la Corte d'appello di Firenze ha confermato la sentenza in data 8.3.2018 del Tribunale di Arezzo che aveva condannato M R alle pene di legge per il reato di cui agli art. 81 cpv cod. pen. e 2, comma 1-bis, d.l. 12 settembre 1983, n. 463, conv. con modifiche dalla I. 11 novembre 1983, n. 638, perché, in qualità di legale rappresentante della ditta Ante Laborem, aveva omesso di versare all'INPS le ritenute previdenziali ed assistenziali operate sulle retribuzioni dei lavoratori dipendenti relative ai mesi di febbraio, marzo ed aprile 2011, ammontanti ad C 21.979,00, fatto accertato in Arezzo il 20.5.2011. 2. Con il primo motivo di ricorso l'imputato lamenta la violazione dell'art. 606, comma 1, lett. b), cod. proc. pen., in relazione all'art. 157 cod. pen., poiché il reato era stato commesso il 20 maggio 2011 e quindi era prescritto al momento della pronuncia della sentenza d'appello Con il secondo motivo deduce la violazione dell'art. 606, comma 1, lett. b), cod. proc. pen., in relazione all'art. 2, comma 1-bis, I. 11 novembre 1983, n. 638. Precisa che il modello DM 10 aveva
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