Cass. pen., sez. V trib., sentenza 25/10/2022, n. 40317

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Sul provvedimento

Citazione :
Cass. pen., sez. V trib., sentenza 25/10/2022, n. 40317
Giurisdizione : Corte di Cassazione
Numero : 40317
Data del deposito : 25 ottobre 2022
Fonte ufficiale :

Testo completo

a seguente SENTENZA sul ricorso proposto da: PROCURATORE DELLA REPUBBLICA PRESSO IL TRIBUNALE TRIBUNALE DI ASTInel procedimento a carico di: OBERTO DENISE BLUMA nato a CHIVASSO il 07/12/1994 ORLANDO SILVIA nato a ASTI il 10/07/1993 avverso la sentenza del 21/06/2021 del TRIBUNALE di ASTIvisti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere E D G;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore T E che ha concluso chiedendo udito il difensore

RITENUTO IN FATTO

Con la sentenza impugnata il Tribunale di Asti ha prosciolto le imputate dai delitti di truffa e tentata truffa per mancanza della condizione di procedibilità., così qualificati i fatti originariamente rubricati come furto e tentativo di furto in due diversi supermercati,con le aggravanti del mezzo fraudolento e dell'esposizione alla pubblica fede 1.Avverso la sentenza ha proposto ricorso il Pubblico Ministero presso il Tribunale deducendo, con unico motivo, la violazione degli artt 640 e 56, 640 cp . Sostiene il ricorrente che le imputate non avrebbero conseguito il possesso definitivo degli oggetti dopo il prelievo dagli scaffali e lo avrebbero ottenuto attraverso le false dichiarazioni date alle casse circa la volontà di cambiare gli oggetti in precedenza acquistati. Il Tribunale non avrebbe colto che la condotta fraudolenta era stata esercitata non per conseguire la consegna iniziale delle cose trafugate ma per ottenere la definitiva uscita del bene dalla sfera patrimoniale della persona offesa. Si tratterebbe, pertanto, di una condotta finale caratterizzata da insidiosità ed astuzia di speciale efficacia, idonea ad integrare l'aggravante del furto con destrezza. Con requisitoria scritta a norma dell'art. 83, comma 12-ter, decreto-legge 17 marzo 2020, n. 18, convertito, con modificazioni, con la legge 24 aprile 2020, n. 27, il Sostituto Procuratore generale della Repubblica presso questa Corte di cassazione, ha concluso per l'inammissibilità del ricorso.

CONSIDERATO IN DIRITTO

Il ricorso è infondato.

1.Preliminarmente si osserva che è corretta l'impugnazione del PM, proposta con ricorso per saltum ex art 569 cpp, avendo il ricorrente dedotto l'errata applicazione della legge penale, in relazione alla qualificazione giuridica dei fatti e non mosso censure ai sensi dell'art 606 lett d) ed e) cpp, ipotesi nelle quali sarebbe stato necessario convertire il ricorso in appello ex art 570/3 cpp.

2.La prospettazione dell'impugnante implica una puntualizzazione sul tema della precipua distinzione tra le fattispecie penali in gioco : truffa e furto aggravato dal mezzo fraudolento. In proposito è utile ricordare che il massimo consesso di questa Corte regolatrice ha chiarito che l'aggravante dell'uso del mezzo fraudolento delinea una condotta, posta in essere nel corso dell'azione delittuosa, dotata di marcata efficienza offensiva e caratterizzata da insidiosità, astuzia, scaltrezza, idonea, quindi, a sorprendere la contraria volontà del detentore ed a vanificare le misure che questi ha apprestato a difesa dei beni di cui ha la disponibilità. (Sez. U, Sentenza n. 40354 del 18/07/2013 Ud. (dep. 30/09/2013 ) Rv. 255974. Le plurime decisioni che si sono susseguite sul tema hanno tutte ribadito il principio, sottolineando - per quanto ora di interesse - che la condotta dell'agente connotata da insidiosità, astuzia o scaltrezza, deve essere idonea a soverchiare o sorprendere la contraria volontà del detentore della cosa, eludendo gli accorgimenti predisposti dal soggetto passivo a difesa della stessa. Da ultimo ex multis : Sez. 5, Sentenza n. 32847 del 03/04/2019 Ud. (dep. 22/07/2019) Rv. 276924. I E' pacifico, quindi, che, al fine di ritenere integrata l'aggravante de qua, la persona offesa, detentrice della cosa, deve essere sorpresa dal comportamento astuto dell'agente essendo animata da una volontà contraria alla sottrazione/spossamento del bene, intendendo mantenerne il possesso, a difesa del quale potrebbe aver anche posto presidi di vario genere.
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