Cass. pen., sez. IV, sentenza 30/09/2021, n. 35876
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la seguente SENTENZA sul ricorso proposto da: MEMA LEONARD nato il 30/04/1984 avverso l'ordinanza del 12/02/2021 del TRIB. LIBERTA di MILANOudita la relazione svolta dal Consigliere D D;lette servtTi_t le conclusioni del PG ETTORE PEDICINI - (21(4 I . u e RITENUTO IN FATTO 1. Il Tribunale di Milano ha respinto l'appello, proposto ai sensi dell'art. 310 cod. pen., da M L avverso l'ordinanza emessa il 28/12/2020 dal Gip del Tribunale di Monza che rigettava l'istanza di attenuazione della misura carceraria in essere, applicata con ordinanza del 14/10/2020, all'esito dell'udienza di convalida dell'arresto in flagranza del delitto di cui agli artt. 110 cod. pen., 73, comma 1-bis, d.P.R. 309/90. 2. La misura veniva applicata nella ritenuta sussistenza di gravi indizi di colpevolezza a carico dell'indagato, emergenti dal verbale di arresto che dava atto che, nella tarda mattinata del 12/10/2020, i Carabinieri di Arcore, in normale servizio di prevenzione lungo la tangenziale di Usmate-Velate, procedevano al controllo di un'autovettura, condotta da L S, al cui interno veniva rinvenuto un quantitativo di sostanza stupefacente del tipo eroina pari a circa 1,7 kg occultato in un vano sotto la tappezzeria del lato passeggero. Giunti presso l'abitazione del L per estendervi la perquisizione, i militari intercettavano due uomini che ne stavano uscendo. Uno dei due, identificato in D K, recava con sé un borsone di colore giallo visibilmente pesante. Alla vista degli operanti, i soggetti si separavano cercando di guadagnare velocemente l'uscita dal cortile ma venivano prontamente raggiunti e fermati. L'altro individuo era identificato per M L, cugino del predetto L S. Il borsone giallo conteneva due presse artigianali smontate con i relativi utensili per l'assemblaggio. All'interno dell'abitazione, veniva rinvenuto altro stupefacente e segnatamente: al piano sottotetto, nascosto in un'intercapedine in cartongesso, tre panetti di marijuana per complessivi 328 grammi e, dentro un mobile in legno, ulteriori 3,964 kg di eroina. D K era altresì trovato in possesso delle chiavi dell'appartamento. In sede di interrogatorio, l'odierno ricorrente e il Dauti dichiaravano di essersi trovati sul posto perché entrambi incaricati di ristrutturare l'appartamento del L. Mema precisava che, al momento dell'arrivo dei Carabinieri, egli era uscito per acquistare qualcosa da mangiare e consumare con la compagna del L rimasta a casa e che, quel giorno, lui e il Dauti avrebbero dovuto mettere il cemento nel sottotetto. Il Gip aveva ritenuto prive di pregio le dichiarazioni del Mema, evidenziando che le modalità del fatto ed il rinvenimento dello stupefacente dimostravano, senza ombra di dubbio, la riconducibilità a tutti gli arrestati della droga. Il Gip reputava sussistente il pericolo di reiterazione del reato, attese le modalità del fatto, in considerazione della incapienza economica incompatibile con la disponibilità di un quantitativo di droga non disprezzabile, significativo dell'esistenza di una attività di spaccio consolidata e connessa ad una non minimale capacità distributiva.n 3. Avverso la prefata ordinanza del Tribunale ricorre per cassazione il difensore dell'indagato che solleva un unico motivo con cui deduce vizio della motivazione in ordine alla gravità indiziaria, eventualmente limitata alla detenzione dello stupefacente tipo marijuana rinvenuto nell'abitazione del L, e non anche dell'eroina occultata in una intercapedine della tappezzeria dell'auto del L.
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