Cass. pen., sez. I, sentenza 05/09/2018, n. 39941
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Testo completo
la seguente SENTENZA sul ricorso proposto da LE MO, nato a [...] il [...] avverso l'ordinanza del 29/03/2016 del Tribunale di sorveglianza di Roma visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
sentita la relazione svolta dal consigliere Angela Tardio;
lette le conclusioni del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Antonio Mura, che ha chiesto dichiararsi inammissibile il ricorso, con condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma alla cassa delle ammende.
RITENUTO IN FATTO
1. Il Tribunale di sorveglianza di Roma, con ordinanza del 29 marzo 2016, ha respinto l'appello proposto da MO LE avverso l'ordinanza del 18 gennaio 2016 del Magistrato di sorveglianza di Roma, che aveva aggravato la misura di sicurezza della libertà vigilata con la misura della casa di lavoro per la durata di anni tre, ritenendo che la sottoposizione dell'appellante, con ordinanza del 21 maggio 2015 del Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Roma, a una misura cautelare coercitiva per il reato di omicidio pluriaggravato, commesso il 18 maggio 2015 in danno di CH ON, fosse dimostrativa di una sua concreta e attuale pericolosità sociale, non contenibile con la misura più attenuata già applicata, e non fosse incisa dalle condizioni di salute compromesse del medesimo, né dalla sua età, nella cui costanza comunque la condotta delittuosa era stata tenuta.
2. Avverso detta ordinanza ha proposto ricorso per cassazione, per mezzo del suo difensore avv. Monica Marciano, l'interessato LE, denunciando, con unico